Category Archives: we are winning

riflessioni politico-colitiche

#marciaperlavita? no grazie

oggi a Roma sfila il cattolicesimo piú marcio e integralista, che invade le vie della mia cittá per ribadire i diritti del feto e mettere in discussione anni di lotte femministe per l’autodeterminazione e la salute femminile.

non potró essere lí di persona, altrimenti magari due uova marce andavo anche a tirargliele, cosí aderisco e supporto volentieri la campagna di Femminismoasud, Una tetta per la vita, mettendoci il mio cazzetto cyborg e un po’ di peluria selvaggia e postporno.

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#Patrivive – acción de microguerrilla

si el poder es molecular nos haremos aún mas subtiles.
si no tenemos medios de comunicación masivos os hablaremos una a uno.

no pararemos ni nos rendiremos, porqué el caso 4F solo es un ejemplo de como nos golpea la represión cuando no tenemos un estilo de vida conforme a la idiotez capitalista y a sus leyes hipocritas.

y sabemos que todo está conectado, que un pedazo de nosotras y de nuestras historias sigue encerrado.

ya hemos vuelto, pequeñas y matonas.


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la vergogna d’esser donna

normalmente non leggo la stampa di regime e mi fanno orrore quasi tutti i giornali, in prima fila i cosiddetti femminili.
mi rifiuto di perder tempo anche solo sfogliando mentre sono in bagno le chilate di carta che si sprecano per cose come la moda o quella che chiamano bellezza.
peró a volte – non presa da un impulso masochista quanto piuttosto per tastare il il livello di decadenza della comunicazione mainstream – mi ci butto dentro con curiositá antropologica.
e normalmente finisce che m’incazzo come una bestia (e mi perdonino le bestie il paragone).

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King Kong Bloggers: i testi (e le foto!)

signore, signori e favolositá leggenti eccomi qua, direttamente dal FemBlogCamp e dal palco dell’Askatasuna, pronta finalmente a condividere i testi bellissimi che abbiamo letto per il reading King Kong Bloggers.

devo dire che mai come in questa occasione ho capito la distinzione fondamentale tra il concetto di potenza (che é la forza meravigliosa che riusciamo a far circolare e che si moltiplica quando si condivide) e quello di potere (che é accentramento misero della potenza e funziona con una dinamica opposta: allontana e isola, non si condivide – al massimo si divide – e soprattutto, conseguentemente non si moltiplica).

questa foto mi piace un sacco perché mi piace l’intensitá dello sguardo – che é rivolto a una delle mie compagne, probabilmente quella che stavo introducendo.
King Kong Bloggers voleva essere una sorta di terapia performatica: l’intento era quello di generare un contesto di mutuo supporto nel quale sperimentare collettivamente il brivido della presa di parola. conosco molto bene il panico scenico – quella forza misteriosa ma fin troppo familiare (soprattutto a noi donne) che davanti a un uditorio ti blocca la voce e a volte anche il respiro, che ti fa perdere il filo mentre parli, che ti lascia zitta quando invece avresti delle cose da dire – e la sfida era quella di superarla insieme.

il risultato é stato molto emozionante, per noi e anche per chi ci stava a sentire (il meraviglioso pubblico del FemBlogCamp).

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Valsusa on my mind

sono giorni strani, che so che dovrei e potrei fare un sacco di cose produttive e forse redditizie (nel senso che potrebbero darmi reddito) e invece, come sempre, ne faccio altre.
sabato c’é la manifestazione di Desmontaje4f e io spingo tanto come posso, anche se mi fa tanto male.
fa male perché – a dirvelo fuori dai denti – per me la battaglia é giá persa. Patri non c’é piú, con lei non ci saranno piú feste, ne’ notti pazze, ne’ corse in bici. e pensarla tutti i giorni é come fistarmi la piaga.

ma come m’ha detto un amico, é per la sua dignitá che lotto, per la mia, per quella di Rodrigo, quella di tutte le persone rinchiuse. quella non muore. finché io non mollo non muore. finché non molliamo, non muore.

e allora mi consolo pensando al mio ultimo viaggio e a un posto dove la dignitá l’ho quasi toccata con mano. e mi genufletto alla Madonna di Chiomonte.

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la lettera di Patri (da King Kong Bloggers al Des-montaje4f)

come ho detto sabato scorso all’affettuoso e caldissimo pubblico del FemBlogCamp, vi sto per far entrare in un posto bruttissimo. concretamente a Wad Ras, prigione femminile della cittá di Barcellona.

vi parlo ancora di Patri – perché sono piú di sei mesi che se n’é andata, perché mi manca, perché ci sono delle novitá importanti sul caso 4F
in questi giorni comincia una mobilitazione che vorremmo fosse di respiro almeno nazionale.
nelle scorse settimane é arrivata alla stampa la notizia di una condanna per torture e lesioni gravi inflitta ai due appartenenti alla Guardia Urbana (poliziotti municipali) sulle cui testimonianze si era basata la condanna a Patri, Alfredo, Rodrigo, Alex e Juan.
i fatti: pur essendo fuori servizio questi due tutori dell’ordine hanno trascinato in commissariato un ragazzo col quale avevano avuto un diverbio in discoteca. i due ottusi, convinti di essere ancora una volta dalla parte dell’impunitá del potere, hanno visto solo un negro e l’hanno trattato com’é – non abituale, speriamo – purtroppo possibile essere trattate nei luoghi dove nessuno controlla il controllore.
dopo averlo torturato (si parla anche di bruciature di sigaretta) hanno falsificato prove e documenti, ma alla fine gli ha detto male: il negro era figlio di un diplomatico (quindi, probabilmente, presuntamente piú innocente di una precaria, un frocio e tre sudamericani – perché ricco, of course – e per la stessa ragione anche ben difeso in Tribunale…)

superando lo schifo, la domanda che poniamo all’opinione pubblica (e al Tribunale Costituzionale, l’ultimo grado del processo, l’unico che rimane) che credibilitá hanno questi tutori dell’ordine?
la giudice che istruiva il caso 4F ignoró le denunce di tortura fatte dagli accusati e sostenute anche da Amnesty International.

giustizia non é stata fatta: Rodrigo si é fatto 4 anni di prigione (quando é entrato ne aveva 21) e nessuno potrá mai restituirglieli, cosí come agli altri e a Patri, che aveva perso la speranza e che niente potrá ridarcela indietro, lo sappiamo bene… ma che almeno sia ristabilita la veritá.
che gli sia almeno restituita l’innocenza, che sia riconosciuto questo aberrante errore del Sistema.

(per diffondere il piú possibile questa storia é stato messo su un sito web con le informazioni sul caso e il prossimo sabato 12 novembre si terrá una manifestazione nel Forat de la Vergonya – luogo dove cominció tutto)

ecco, adesso possiamo tornare a Wad Ras…

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ottobrata trans (proposte d’azione)

sono in ritardo costantemente in questi giorni, rincorro soprattutto me stessa ma pur essendo lenta non mi raggiungo mai.

siamo quasi a metá del mese ma spero non sia troppo tardi per riproporvi su queste pagine qualche materiale di riflessione interessante e un paio di proposte d’azione, per celebrare il mese di appoggio alla campagna STOP 2012.


(quest@ é Nikky, mia sorella – la foto é del Donna, che é un fotografo molto bravo che porta sempre lo smalto rosicchiato peggio de me)

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ottobrata trans (premesse)

Ottobre é il mese di azione e visibilizzazione massima scelto alla campagna Stop Trans Patologization 2012, che dal 2007 convoca manifestazioni, eveni e incontri informativi sul delicato tema della legittimitá delle identitá transessuali – che vengono ancora considerate dai manuali medici come disturbi dell’identitá sessuale (delle vere e proprie patologie mentali).
L’obiettivo concreto della campagna é la revisione dei testi medici che condannano a priori alla psichiatrizzazione qualsiasi identitá di genere che non corrisponda al sesso biologico – e che in realtá dividono il mondo in due uniche categorie possibili, il maschile e il femminile.

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King Kong Ladies (ladyfest #03 – alcuni concetti chiave)

Quello che segue é il testo del reading che ho presentato alla Ladyfest 2011.

Sentivo il bisogno di far parlare qualche testo per me sacro e i tre frammenti che ho selezionato e adattato alla lettura contengono alcuni spunti che hanno fatto del femminismo il mio discorso quotidiano e il mio riferimento d’analisi privilegiato.

Attraverso la mia bocca hanno parlato:

Itziar Ziga, scrittrice basca, portavoce di un femminismo irriverente e alcolico. Ho attinto a due suoi libri, Devenir Perra – divenire cagna, saggio sulla femminilitá estrema e antipatriarcale e Un zulo propio – un covo proprio, raccolta di articoli e saggi brevi). Sono entrambi editi da Melusina (1 e 2) e sono disponibili solo in spagnolo, al momento.

Audre Lorde si definiva negra, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre statunitense. La conobbi attraverso Helenlafloresta e di questo non la ringrazieró mai abbastanza.
Il saggio che ho tradotto e adattato si chiama Etá, razza, classe e sesso (é scaricabile ma pur sempre in spagnolo). In italiano la mia validissima Retroguard1a m’ha segnalato questo.

Virginie Despentes, scrittrice e regista francese che idolatro nonostante sia l’innamorata del mio sogno erotico Beto Preciado. Il brano che ho letto – che giá avevo adattato per la Ladyfest l’Aquila é tratto da King Kong Theorie, edito in italiano come King Kong Girl – che se non ce l’avete é ora che lo comprate, siate maschi, femmine o altro. Un assaggio ne hanno pubblicato anche le Ribellule.

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