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dentro la ZONA ROSSA

© Lorenzo Castore / LUZphoto
Dentro la ZONA ROSSA – un invito all’attivazione sensoriale nella stagione cupa del distanziamento
COS’È?
un’esplorazione collettiva in forma di laboratorio online: 4 incontri per perderci e ritrovarci nel labirinto del desiderio attraverso letture, scritture, elaborazione di immagini e altre sperimentazioni personali e condivise.
COME FUNZIONA
è un laboratorio online di ricerca attiva su corpo, sesso e piacere: verranno proposte delle tracce di lavoro, degli input sui quali lavorare separatamente i cui risultati verranno messi in comune durante gli incontri.
CHI
io sono Slavina, pornoattivista ed esperta in educazione sessuale.
voi dovete aver compiuto la maggiore etá e aver voglia di mettervi in gioco e creare, nel rispetto, un ambito di intimitá condivisa.
lavoreremo con un piccolo gruppo di 6 partecipanti.
QUANDO
un sabato o domenica su due a partire dal 19 e 20 dicembre, in orario serale.
(a seconda delle necessitá delle persone partecipanti si potranno immaginare altri appuntamenti).
PERCHÉ
per non rassegnarci all’isolamento.
perché i momenti di merda devono servire a concimare il futuro.
perché il piacere è una dimensione essenziale al nostro benessere psicofisico e nell’ansia dell’emergenza sanitaria rischiamo di perderlo di vista anche se viviamo delle relazioni soddisfacenti (a maggior ragione se invece stiamo attraversando un momento di frustrazione sentimentale o sessuale).
per avere maggiori informazioni o iscrivervi, scrivetemi a ziaslavina@gmail.com – possibilmente con oggetto ZONA ROSSA

I’m intersex. You are trans.

And you are my sister and I love you (¹)

dal laboratorio Sadomaso per principianti a cura di nita

Ho tolto il seno a 21 anni, quando chiesi a mia nonna a chi l’avessero rimontato mi disse: “a quella cori arzate viè a vedè”
stavamo nella stanza della clinica e sotto la finestra stava passando un’attrice con due canotti al posto delle labbra, il chirurgo secondo me aveva studiato pizzo al tombolo perché mi ha fatto un lavoro perfetto al dritto e al rovescio, seimila euro sull’unghia in una clinica convenzionata, cornetto e cappuccino costavano appena 30 euro, na sciocchezza.

Prendo ormoni da 13 anni all’inizio in gel poi ce so andata a rota, ho alzato il dosaggio e ho iniziato a farlo intramuscolare, una puntura ogni 17/18 settimane e stai una favola anzi diventi la favola che ti racconti, il testosterone non mi fa sentire più virile, potente, maschio e soprattutto rabbioso, penso che se sei stronzo ce parti da casa non sono gli ormoni hai proprio un carattere di merda di tuo, al testosterone viene dato un valore maschile riempiendolo di contenuti socio-culturali che una sostanza sintetizzata in se non ha
il fatto che ti faccia venire barba e peli non è indicativo di niente nello specifico, il valore dei simboli muta da soggetto a soggetto e anche i simboli mutano, magari prendi testosterone e poi ti fai la ceretta perché il modello di maschilità a cui vuoi aderire non concerne la presenza dei peli, ogni persona trans viaggia verso un’idea di se che non è mai binaria o non binaria ad esserlo sono le politiche del corpo e sul corpo, noi siamo altro, oltre.

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Ana Suromai – una proposta indecente

AnaSuromai (Maria Llopis, 2004)

Alzarsi le gonne per mostrare la vulva era qualcosa di coraggioso e forte. C’è una stampa antica nella quale una donna mostra la fica a un drago e questo retrocede davanti alla forza della visione. La visione della vulva si considerava un atto pieno di potere. Un’antica leggenda racconta che le donne mostravano la fica al mare quando i loro mariti si imbarcavano per andare a pescare, a modo di minaccia. E cosí il mare si calmava e i mariti tornavano. “La mar es posa bona cuan veu el cony de una dona” (il mare si calma quando vede la fica di una donna) recita un antico detto catalano.
(da El postporno era esto di Maria Llopis)

L’uso politico del corpo di donna [o meglio, del corpo codificato culturalmente come femminile] come dispositivo di guerriglia semiotica ha radici molto antiche. Il rituale di esposizione delle pudenda come arma di resistenza femminile ha un’origine mitologica e si è riprodotto come elemento di conflitto in un numero significativo di lotte contro il potere patriarcale sessuofobico non solo in Occidente

Il gesto di alzarsi le gonne e insegnare la vulva (chiamato appunto anasuromai o anasyrma) ha origine nei culti arcaici della Dea e ricorre, con le opportune modificazioni contestuali, nei miti e nelle leggende di tutto il mondo.

 

Charles Eisen per The Devil of Pope-Fig Island di Jean de la Fontaine (1896)

Mi piace l’idea della rappresentazione della vagina come territorio magico di una potenza non solo sessuale, soprattutto quando culturalmente siamo piuttosto portate a pensare ai nostri genitali come punti deboli del corpo.

INTERMEZZO: se di combattenti nude conoscete solo le Femen è un problema vostro.

 

Il primo laboratorio di Ana Suromai lo facemmo al week end di narrazioni erotiche radicali di Ada Lab: passammo per una sorta di stanza della trasformazione e poi scattammo un set di foto molto fiche.

Ci divertimmo moltissimo e producemmo immagini potenti, superando insieme la soglia della vergogna – e forse anche del ridicolo.

radical pussy
dal primo laboratorio di Ana Suromai (immagine di Silvia Potenza)

È per questo che ho deciso di rilanciare il laboratorio al prossimo evento Plaza del Sexo, organizzato a Torino da Altereva.

Il laboratorio si terrá venerdí 28 dalle 17 alle 19 nello spazio Cap10100 in Corso Moncalieri 18. Non so come sará lo spazio ne’ se la dinamica sará la stessa, peró penso che possano valere i consigli che avevo dato alle partecipanti del week end di Ada Lab

>>>>>>> se vorrete fare la foto per tenerla solo per voi e le persone di cui vi fidate, (con estremo dispiacere) vi verrá concesso.
se invece vorrete partecipare a questa sfida collettiva al senso del pudore, la giocheremo insieme.

indi:
– se volete depilarvi o sperimentare acconciature fantasiose, avete tempo per farlo
– se non volete farlo va bene lo stesso
– portatevi una gonna e in generale dei vestiti che vorrete usare nel vostro ritratto
– se siete brave con trucco e parrucco e vi va di aiutare le altre a sentirsi piú fighe 😉 portatevi i vostri materiali
– se voltete portarvi un passamontagna, dei baffi finti o altri travisamenti è tutto benvenuto

Ana Suromai King Kong di Silvia Potenza
Ana Suromai King Kong di Silvia Potenza

desmontaje4f: seguimos!

che vuol dire andiamo avanti, con l’ostinazione invincibile di chi sa che non c’é piú nulla da perdere, tranne la dignitá.

per Patricia, per Rodrigo,
perché un’ingiustizia cosí grande non puó essere dimenticata ne’ perdonata.

il caso 4F e la campagna Desmontaje4F

4F: la storia di Patricia

se siete a Barcellona, questi sono gli eventi ai quali potete partecipare nei prossimi giorni:

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