Valsusa on my mind

sono giorni strani, che so che dovrei e potrei fare un sacco di cose produttive e forse redditizie (nel senso che potrebbero darmi reddito) e invece, come sempre, ne faccio altre.
sabato c’é la manifestazione di Desmontaje4f e io spingo tanto come posso, anche se mi fa tanto male.
fa male perché – a dirvelo fuori dai denti – per me la battaglia é giá persa. Patri non c’é piú, con lei non ci saranno piú feste, ne’ notti pazze, ne’ corse in bici. e pensarla tutti i giorni é come fistarmi la piaga.

ma come m’ha detto un amico, é per la sua dignitá che lotto, per la mia, per quella di Rodrigo, quella di tutte le persone rinchiuse. quella non muore. finché io non mollo non muore. finché non molliamo, non muore.

e allora mi consolo pensando al mio ultimo viaggio e a un posto dove la dignitá l’ho quasi toccata con mano. e mi genufletto alla Madonna di Chiomonte.


(l’immagine l’ho presa dal maldito feisbu e ringrazio chi l’ha fatta e fatta girare)

la Valsusa l’ho vista tutta rossa, arancione e gialla d’autunno, bella come solo le montagne e tutta imbandierata come una poesia di Rodari.
due macchine piene di ovaie per un pomeriggio troppo corto tra Bussoleno e Baita Clarea, con la figlia che sgranava gli occhi davanti a tutti quei colori e io che mi sentivo una vecchia romanticona e volevo dire a grazie a chiunque (l’ho anche fatto, in effetti), per essere lí ed essere esempio di resistenza, di consapevolezza e di amore per la Terra.

Baita Clarea sembra la casa dei bambini perduti, da un momento all’altro t’aspetti che esca fuori una Wendy in camicia da notte a dire: Copritevi adesso, che fa freddo!
Peró il freddo si sente solo se t’avvicini alle reti – odiose e invalicabili, con quel filo spinato assassino che pare Auschwiz (anche se, ironia della sorte beffarda, é un prodotto di fabbricazione israeliana…)
e quasi ti fanno pena, le uniformi che vedi dall’altro lato a fare niente, a guardare con occhi spauriti che gli volevo dire Oh io sono Wendy e questi i bambini perduti e siete voi che siete armati, ma alla fine non gli ho detto proprio niente, neanche un vaffanculo.

Ed é di questi giorni la notizia che un governo in coma ha decretato ufficialmente la militarizzazione della Valsusa, dichiarando il cantiere della Maddalena area di interesse strategico nazionale, con forti multe e pene fino ad un anno di reclusione per chi lo violi. Per questo vi chiedo di mantenere viva l’attenzione e di non dimenticare che tra quelle montagne c’é un pezzo del nostro cuore e della nostra dignitá da difendere.

io spero di tornarci presto, nella mia Valsusa libera.