sempre meglio che lavorare…

l'aiuto regista che e' in me

(giuro che sono giorni che sono incastrata nel tentativo di scrivere un articolo serio che parli dei rumeni, degli zingari e delle periferie romane per quello che ne so io, che qualcosa purtroppo ne so.

l’ansia di articolare un pensiero che non sia un’accozzaglia di traumi irrisolti e comunichi veramente qualcosa mi fa sbrodolare costantemente, ritornare indietro e cancellare con furia e mi sembro una stronza Penelope.

spero che prima o poi riusciate a leggere di quando ero anch’io una rumena, nel frattempo PICCOLO SPAZIO PUBBLICITA’…)

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canzoni stonate

siamo tornati da roma dopo un finesettimana intensissimo dove IL padre ha conosciuto un pezzo di mondo della vostra. le cose che gli sono piaciute di piu' sono state i sampietrini e la porchetta

(capito perche' lo amo? e perche' – soprattutto – LUI mi ama?)

 

neanche il tempo di tornare che sono stata inghiottita dal gorgo produttivo dell'ultimo film del mio regista preferito, che a sto giro gli era presa la sindrome di Lars Von Trier e oltretutto ci aveva il pepe al culo che non lo fermavi neanche a sparargli (un regista e' un regista e' un regista e' un regista…).

io cercavo di stargli appresso col panzone e lo strano senso di inadeguatezza che ho ormai da mesi quando mi trovo in contesti troppo ggiovani o troppo rock'n roll per quelle che sono le mie condizioni.

morale, che alla fine delle riprese mi ci e' voluta una settimana in stato vegetativo per riprendermi: raffreddata e stancamorta, guardando alternativamente il soffitto e historychannel mentre IL padre mi preparava amorose infusioni, ho pensato ecco: qui e' finita.

 

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rotolando verso Roma

i giorni mi sfuggono nel solito mood milanese degli ultimi tempi, dove non c'e' spazio nemmeno per l'aperitivo (anche perche' fortunatamente vivo a Barcellona e non a Milano)

sono concentrata come un ninja nella preparazione del prossimo film del mio regista preferito e quando mi distraggo e' per andare a mugolare frasi abbastanza sconnesse in bocca alle pornodive piu' quotate d'Europa. in questo periodo cerco di non farmi scappare nessun lavoro perche' quest'inverno spero che la mia occupazione principale sara' dare la sisa alla mia creatura e visto che non campo d'aria e a questi 2500 euri promessi da Zapatero comincio a crederci un po' poco devo far da me e far per tre.

(no, non ve lo dico in quali film potete ascoltare la mia svergognata voce: non mi pagano abbastanza perche' gli offra questo tipo di pubblicita'. l'unico film porno di quelli che ho doppiato che mi spingo fino ad ora e' questo dove oltre a lavorare come aiuto regista ho dato voce anche al personaggio piu' interessante – ancorche' abbastanza laconico – ossia Black Diamond la strega. oggi pomeriggio vado a lavorare sul nostro secondo, e anche di questo vi daro' notizia per tempo) 

insomma grazie a quest'orgia lavorativa vi siete persi una serie di post irresistibili con cui vi allietero' probabilmente in Novembre, nel mese in cui la mia mobilita' sara' notevolmente ridotta. 

li allisto qui, a mo di promemoria:

– l'11 settembre e', tra le altre cose, la diada di Catalunya (festa nazionale di una nazione che non c'e', in ricordo dei morti nella resistenza all'invasore borbone del 1714). ovvero che cosa mi sta succedendo? io sugli identitarismi e i nazionalismi cio' sempre pisciato sopra, nostra patria e' il mondo intero eccetera… perche' quest'anno sono andata in giro con una bandiera della Catalunya repubblicana sulle spalle? mi sto rincoglionendo? 

– Pepita, il gatto della mia famiglia, e' passata a miglior vita. Dicono (e io ci credo) che gli animali domestici assorbano le tensioni della casa in cui vivono. Pepita mi piaceva un sacco, perche' era un gatto gatto, di quelli che non rompono mai i coglioni e che si fanno gli affari loro. si e' beccata un tumore invincibile all'intestino.  (e' che a casa mia per un po' di anni ha tirato un'ariaccia…)

– l'ascolto di Burt Bacarach rianima il tessuto cerebrale danneggiato da anni di techno? Io dico di si'

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Costa Brava – chi s’accontenta gode

el cap de creus

il mio corpo, come si nota da questa gioiosa fotografia vacanziera (ah, finalmente!) assume sempre piu' decisamente la forma di un ChupaChups.

il mio spirito pure sta bello rigoglioso, grazie al sole e alle passeggiate e ai bagni di 4 intensi giorni in Costa Brava

(certo, stare almeno una settimana sarebbe stato meglio, ma mica si puo' avere tutto dalla vita… gia' avere qualcosa e' una gran fortuna)

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tanti auguri a me

oggi e' il mio compleanno e volevo ringraziare dell'amoroso supporto tutte le persone che m'hanno coccolato, rincuorato, abbracciato da lontano e fatto patpat sulla capoccetta nel momento del bisogno. con un sms quelle piu' vicine, con un commento dolce nel blog o andando a ripescare la mia mail personale tutti gli altri e le altre…

primo: vi voglio bene, grazie di esserci anche da lontano

secondo: e' vero.

erano gli ormoni a farmi sbarellare, ai quali si aggiungevano altri stress piu' o meno superati.

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dalle stelle alle stalle

gia' lo sapevo che la tempesta ormonale ed esistenziale collegata alla gravidanza mi avrebbe sbatacchiato prima o poi giu'.

dopo settimane intere di UP, come dice il saggio, prima o poi il DOWN arriva. e in questa iperbolica mia vita le metafore prendono corpo in una maniera densa da far paura e adesso che sento di navigare nella merda ho paura davvero che qualche tombino barcellonese mi esploda sotto i piedi…

perche' ho scalato montagne…

montserrat 1

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21 settimane

potrei fare la figa e raccontarvi che la settimana scorsa ho partecipato al festival di performance e arte visuale applicata alla realta' InnMotion, ma chi mi conosce anche solo un po' lo sa che a fare la figa non ci riesco per piu' di 30 secondi di seguito, poi mi si scompone la faccia come al dottor Slump e mi vergogno piu' di quando sto nuda.

potrei fare la precisa e dirvi che all'InnMotion presentavo una selezione abbastanza narcisa di miei filmati porno autoprodotti rimescolati ad altro materiale assurdo e addizionati a una potente dose di sparaconcetti attraverso un mixer analogico, come ai vecchi tempi candidi. 

potrei fare la sdolcinata e dirvi che anche se e' stata solo mezz'ora e' stata un'emozione intensa, non tanto per la performance in se stessa quanto per la densita' dei ricordi che mi avvolgeva ma non mi impediva una certa inusuale risolutezza 

e questa sensazione di un sacco di acqua passata sotto a un sacco di ponti e che finalmente si vedeva il mare e tutti i cadaveri di tutti i nemici erano passati gia' da un pezzo e manco me n'ero accorta e non me ne fregava niente perche' la vita e' una canzone di John fucking Lennon e non la lettera di commiato dal mondo di Cesare Pavese e insomma

(a fare la sdolcinata m'impiccio, come potete notare…)

e allora visto l'impeto ecumenico che mi sostiene potrei rendermi utile e parlarvi della bella due giorni che organizza Candida al FortePrenestino giovedi' 12 e venerdi' 13, che sarebbero questo finesettimana. ci sta pure la MolleIndustria che racconta le vicissitudini del suo ultimo, dannato giochino.

andate e portateci tutti.

 

… e se avete avuto la pazienza di arrivare fino a qui, meritate di vedere cio' che segue

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