Costa Brava – chi s’accontenta gode

el cap de creus

il mio corpo, come si nota da questa gioiosa fotografia vacanziera (ah, finalmente!) assume sempre piu' decisamente la forma di un ChupaChups.

il mio spirito pure sta bello rigoglioso, grazie al sole e alle passeggiate e ai bagni di 4 intensi giorni in Costa Brava

(certo, stare almeno una settimana sarebbe stato meglio, ma mica si puo' avere tutto dalla vita… gia' avere qualcosa e' una gran fortuna)

La Costa Brava si trova in provincia di Girona, nella parte nord della Catalunya che arriva praticamente al confine con la Francia. E durante l'estate, la regione e' in effetti infestata da famiglie francesi (che sono, almeno in apparenza, meno fastidiose delle comitive di italiani che invadono Barcellona).

All'estremo orientale della Costa Brava e di tutta la Spagna si trova Cadaquès, una cittadina incantata, famosa perche' nel vicino paesino di Port Lligat ebbe i natali Dali', il quale li' era di casa insieme a Buñuel, Picasso, Garcia Lorca e tanti altri personaggini perlomeno interessanti.

Come mi dice sempre il padre della mia creatura, Dali' era un grande artista ma non ci capiva un cazzo di politica.

cadaques by Dali'

(Cadaquès vista dal baffuto artista catalano)

Oltre che di Dali', Cadaquès fu per anni il luogo delle vacanze estive di un mio ex fidanzato che era figlio di un poeta, il quale siccome a nostro modo di vedere ci capiva di politica, durante i primi anni '80 viveva esiliato in Francia.

Questo mio ex fidanzato era adorabile per molti versi, pero' aveva sempre un'aria distaccata e a volte pareva pure un po' snob. Ma quando mi parlava di Cadaquès gli si illuminavano gli occhi. E dopo piu' di 10 anni in cui ho avuto la curiosita' di vedere cos'aveva di speciale questo posto, ho finalmente capito perche'. O forse piu' che capito, ho sentito…

Il mare tutto azzurro, la citta' tutta bianca, il vento, la calma che pervade le stradine di pietra… 

Se fossi una donna ricca affitterei una bella casa con giardino e pure io ci starei con la mia tribu' tutta l'estate a Cadaquès…  il tempo dei poeti e' finito, adesso nel bel paesino di mare c'e' spazio solo per gli speculatori, purtroppo.

Quindi credo che probabilmente mi accontentero' del campeggio in cui siamo stati questa volta e che onestamente non era proprio niente male.

ciavatte

Il Cap de Creus e' il parco naturale che occupa il promontorio sul cui estremo si trova Cadaquès. E' il posto preferito del padre della mia creatura perche' si puo' camminare e ci si puo' arrampicare e c'e' un vento assurdo. Ed e' montagna, praticamente. Montagna aspra che scende a picco in un mare spettacolare.

ottava

ecco la vostra in tutta la sua rotondita'.

(posso annunciare ufficialmente urbi et orbi che l'ultimo reggiseno che ho comprato e' misura OTTAVA.

niente sara' piu' come prima. sigh.)

letture

qui finalmente trovammo una spiaggia naturista, in un altro posto meraviglioso piu' a sud di Cadaquès, Begur.

dopo una giornata intera circondata da persone nude e pacifiche di tutte le eta' mi sento di urlarlo a pieni polmoni: MAI PIU' SENZA o meglio mai piu' con il costume!

nelle spiagge nudiste c'e' un'altra aria, tutti tranquilli e sorridenti, nessuno sta preoccupato per la cellulite o i peli o le misure o le moscerie. Ah, che pace, che gioia il paninazzo svergognato in riva al mare!

 

Peccato che era l'ultimo giorno di queste sospirate e intense vacanze e che dal ritorno la vita ha ricominciato a correre abbastanza frenetica (per quanto la frenesia e' abbastanza relativa, con 11 chili extra addosso…).

La creatura ovviamente e' la piu' frenetica di tutti, si muove come un cavallino e si vede che non vede l'ora di uscire.

Io sono abbastanza felice, poi a volte leggo i commenti di questo blog e divento ancora piu' felice e mi sento come una stronza canzone di Jovanotti: sono una ragazza fortunata… fondamentalmente perche' ho imparato ad essere contenta con quello che ho.

Quando ero giovane, acidamente, dicevo chi s'accontenta gode, ma gode poco.

La maturita' m'ha insegnato che il godimento ha una unita' di misura che non si puo' ridurre al poco o tanto. se c'e', c'e'… e qui, al momento, c'e'.

sentitevi sempre liberi e libere di pigliarvene un po'.

siamo qui per questo. 

12 thoughts on “Costa Brava – chi s’accontenta gode”

  1. Ciao Slavinu’,
    vedo che stai benone e che l’umore si è aggiustato :)))
    sono contentissima per te!
    Sei sempre bellissima 😛
    Oh, se hai bisogno di suggerimenti e consigli, cose di parti e figlioli, io sono qui. Se hai bisogno di aiuto per assistenze varie, cose da ospedali e babysitteraggio la mia mail ce l’hai…
    volo da te in un lampo che a venire da quelle parti mi fa sempre piacere!
    un bacione grande

  2. malapecora, dopo leggere questo post sono andata a dormire ed ho sognato una canzone di caetano veloso, dal titolo “mel”. anche se caetano non mi piace tanto la canzone sa della gioia che ho trovato legendoti. Nel mio sogno la sentivo cantata da Maria Bethania, grande!

    bella, abelha rainha.
    un bacio da sao paulo, brasile.

  3. Dali’ era impotente, presuntuoso e freudiano, o meglio, Freud si faceva spiegare le proprie teorie da Dali’.

    Comunque ammazza che sise!!!
    Sei sempre piu bona.
    Tanti baci

  4. in questo asfissiante ufficio illuminato da neon mentre fuori il sole di napoli splende…io ho passato tutta la mattinata a leggerti e a riconoscere sensazioni…nel bene e nel male, come mi piace!!

    respiro…sospiro, e sorrido alla tua felicità

  5. Quando eravamo giovani volevamo tutto e subito ma forse non abbiamo smesso … forse abbiamo imparato ad aspettare il ”subito successivo” e cosi’ ci godiamo quello che c’e’ ora e qui.

    ;*

  6. Silvia, ma quanto sei tenera con questo tuo nuovo dolcissimo corpo!
    un abbraccio gigante.
    Ah! anche io adoro cadaques! e la statua della libertà con le due fiaccole mi sembra davvero un monumento geniale!

  7. Dalì, probabilmente, viveva in una sua personale dimensione. Più che della politica, non gliene fregava un cazzo di nulla. Cosa, questa, che risulta notevolmente agevolata dalla cospicua presenza di denari.
    Non credo che “Avida Dollars” avrebbe avuto nulla da ridire circa la definizione di “segaiolo”.
    Ovviamente, come hai giustamente fatto notare, le categorie interpretative del personaggio sono molteplici.

    Tornando al rampollo di balestrini, se lo hai lasciato, significa che la positività non era abbastanza.

  8. mi permetto di contraddire entrambe le tue affermazioni.

    con QUEL mio ex fidanzato non mi sono mai sentita poraccia, anzi. e’ stata una delle persone piu’ importanti, in positivo, della mia vita.
    mi sono sentita un sacco poraccia dopo che l’ho lasciato, questo si’.

    rispetto a Dali’, quello si’ che penso che in fondo era un poraccio. e’ un atto politico, imho, non fregarsene un cazzo di politica quando vivi in un paese dove vige una dittatura e sei un artista famoso e perdipiu’ stramiliardario (Dali’ lo era gia’ di famiglia, senza contare i suoi lauti guadagni come artista e gli spicci che gli davano lavori piu’ commerciali come per esempio la realizzazione del logo delle succitate ChupaChups o varie altre iniziative pubblicitarie…).

    sono punti di vista. a te potra’ sembrare il piu’ furbo della ballotta, a me risulta triste.

    (sinceramente manco scendo nel merito del se ci capiva o no. le categorie interpretative del personaggio sono molteplici.
    un altro mio amico catalano, noisychild, direbbe con un sorrisetto agro che in fondo Dali’ era solo un segaiolo.
    che e’ un’opinione un po’ sessista e un po’ greve ma in fondo anche una grande verita’)

  9. Il tuo ex fidanzato era il figlio di balestrini? Poraccia…
    Non è esatto dire che Dalì non capiva un cazzo di politica. Non gliene fregava un cazzo, è diverso.

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