en el contexto de Generatech me pasa siempre de cuestionar mi estatus de madre queer.
la primera vez que me cruzé con un Generatech era el 2007 y estaba embarazada de 9 meses.
Continue reading Generatech!
i fatti miei
en el contexto de Generatech me pasa siempre de cuestionar mi estatus de madre queer.
la primera vez que me cruzé con un Generatech era el 2007 y estaba embarazada de 9 meses.
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non posso non salutare con una standing ovation quest’anno che é stato cosí generoso.
come vedete il mio blog continua a far cagare.
nel frattempo infatti, oltre a lavorare come una somara sono stata vittima collatterale dell’influenza di mia figlia – che ho curato, come in cartone animato giapponese, con il calore del mio corpo e la borsa del ghiaccio in testa (come m’aveva raccomandato di fare mia madre sotto la minaccia: se gli frigge il cervello poi vorra’ fare la velina!).
i miei rimedi casalinghi hanno destato viva riprovazione in Jordi, il nostro omeopata, ma per quanto mi riguarda starle accanto e controllare il calore della capoccia era l’unico modo per prescindere dalla botta de ibuprofeno. e ce l’abbiamo fatta 🙂 anche se io in questi giorni ho dormito di merda ed ho la schiena a pezzi. Continue reading catfight (ve piacerebbe, ve’?) o meglio le elementari su Internet non finiscono mai
amichi e amiche piú o meno cyber, ho bisogno della vostra collaborazione…
(piú sotto, in italiano)
En Sevilla el otoño es un junio de dias muy cortos y el Encuentro se desarrolla en un contexto encantador: un Centro de Arte a orilla del Guadalquivir. Es un antiguo recinto de fabricas, con unos jardines preciosos y un campo de limones a lado (!!!). Por la mañana el sitio se anima: grupos de criaturas en visita a las expos se recrean jugando en los jardines y canta, rien, gritan.
Continue reading Encuentro sobre genero y ciberespacio X0y1 – Sevilla
volgono al termine le mie vacanze romane – due settimane volate via veloci tra derive psicogeografiche e appuntamenti mancati, demolendo la candida illusione di essere ancora troppo giovane per fare veramente su serio…
(sono vecchia ma sbaglio ancora come una regazzina, cazzo)
mi godo le ultime ore di spleen, pizza bianca e parolacce in lingua originale perché é tempo di rimettersi in moto: l’autunno spagnolo sará molto intenso.
e’ vero che e’ piu’ di un anno che faccio finta di tornare e poi alla
fine invece non torno mai, pero’ stavolta e’ un po’ piu’ seria delle
altre.
rieccomi.
sopravvissuta alla rivoluzione del destete (lo stettamento – perche’ svezzamento e’ un’altra cosa – se qualcun@ conosce il termine esatto in lingua italiana che mi illumini – e comunque ve lo racconto, non crediate di avere scampo)
influenzata perche’ non cio’ piu’ il fisico neanche per fumare le sigherette
scoglionata perche’ e’ il primo giorno di mestruazioni
senza parole per commentare la realta’ ma con tanta voglia di raccontare storie nuove e leggere
La mia buona azione di Natale consiste in questo sforzo di memoria e di sintesi per regalare ai genitori prossimi venturi delle piccole dritte sull’allevamento, sperimentate personalmente durante gli ultimi 12 mesi.
Continue reading i consigli di mamma slavina #1 da 0 a 3 mesi
con il mio solito ingualcibile ottimismo, quando e’ nata Antonia sul blog avevo inaugurato la categoria BREEDING (in inglese allevare, di animali o simili) per cercare di dare qualche dritta agli speranzosi debosciati alle prime armi nella grande guerra della genitorialita’. loro lo fanno abbastanza regolarmente, lei e’ il mio guru, io non ci sono riuscita affatto.
un po’ per la costante paura di sbagliare, dando un affrettato giudizio ottimistico a questioni che potro’ giudicare appieno solo tra una quindicina d’anni (quando mia figlia potra’ mandarmi affanculo in tre lingue e diventare dell’Opus dei), un po’ perche’ penso che sia dannatamente vera la frase fatta piu’ ridondante che il mio compagno ama ripetere a nastro con chiunque parli di regazzini e affini: ogni bambino e’ un mondo a se’.
quindi le chiacchiere stanno a zero e i consigli non sono mai pochi ne’ troppi. il BREEDING e’ una scienza empirica, fatta di tentativi e riaggiustamenti, di pediatri che non capiscono un cazzo e umiliano la tua sensibilita’ e a volte pure la tua intelligenza, di libri che quando li leggi ti sembra di aver capito tutto – ma un bambino mica e’ programmabile, quindi il fucking manual a volte te lo puoi piu’ che altro dare in faccia – cosi’ vediamo se almeno lo fai ridere e la smette di urlare disperato…
detto cio’ e ponderato oltre, e’ passato ormai quasi un anno e su alcune cose posso dissertare da madre allegramente consumata.
per esempio a questo punto, dopo quasi un anno di esperienza, vi posso parlare benissimo del cosleeping (in spagnolo colecho, in italiano sara’ co-letto ma chi lo sa), ossia la pratica di condividere il letto con il proprio pargolo. e’ un’usanza che ora e’ un po’ di moda ma che comunque continua a non riscuotere molte simpatie tra gli esperti del settore.