Dalla sera di venerdí 15 al pomeriggio di domenica 17 novembre ci incontriamo per sperimentare insieme i linguaggi del desiderio e le politiche del corpo, alla scoperta di forme non convenzionali di sessualitá.
PROGRAMMA
venerdí 15 sera accoglienza, cena e visione collettiva di materiale postporno con discussione
sabato 16 mattina laboratorio di poesia pratica – dire, fare, baciare: la via poetica alla realizzazione dei desideri
(confronto e sperimentazione su formati di scrittura finalizzati all’espressione erotica)
sabato 16 pomeriggio laboratorio di contrasessualitá – forme collettive di piacere al di lá dell’eteronorma
(che cos’é l’amore queer? come riconoscerlo, alimentarlo, praticarlo? scopriamolo insieme attraverso il gioco)
sabato 16 sera spazio libero di feedback delle esperienze della giornata, cena, preparazione Brunch Drag Cabaret
domenica 17
vegan brunch in drag (aperto al pubblico, gradito dresscode metamorfico F to M, M to F, F to F, M to M e chi piú ne ha piú ne metta)
**a proposito di aperture, nel laboratorio sono benvenuti i biomaschi
la quota di partecipazione è di 55 euro e comprende anche vitto e alloggio.
[ci sono dei letti ma non basteranno per tutte e tutti – e il modello acampada non ci dispiace (e non è cosí scomodo)] se hai esigenze specifiche di alimentazione o sistemazione per la notte, faccelo sapere!
se avete dubbi o domande potete scrivere a
adalab@autoproduzioni.net
se invece volete iscrivervi al laboratorio, mandate una breve lettera di presentazione in cui spiegate perché vorreste partecipare.
per cause indipendenti dalla mia volontá (dopo 8 anni di lavoro indefesso il mio computer – il fedele Juanjo – m’ha detto addio, lasciandomi in una valle di sudore e lacrime) questo blog – dalla pubblicazione giá di per se irregolare – se ne va forzatamente va in vacanza… con la speranza di trovare nel frattempo un’altra macchina e poter ritornare a Settembre.
mentre aspettate frementi il mio ritorno voi potete
– comprare il mio libro per allietare le vostre nottate estive,
– produrre pornografia con qualsiasi mezzo abbiate a disposizione (perchè in autunno comincerá l’avventura di Come4 e ci allieteremo vicendevolmente per delle buone cause),
– seguire gli accadimenti in Valsusa perché avere un orizzonte di dignitá e Resistenza vi fa sicuramente bene (io sono appena tornata dal campeggio di lotta e come al solito ci ho lasciato il cuore)
… ma soprattutto
– scopare come se non ci fosse un domani, con la mia disincantata benedizione e quella di un ventilatore, se siete ancora nel caldo cittadino.
Prologo
Il padre della mia amica V, dopo averla vista in un servizio televisivo sul Pride ballare seminuda a fianco della scritta Enjoy Stonewall, rivoltati ora e non nella tomba le invia un messaggio di testo che dice pressappoco: Figlia mia, tu non hai bisogno di Stonewall per essere felice.
Esco leggermente brilla da un centro sociale. La serata era bella ma domani devo lavorare, così m’avvio sola verso casa.
Accendo svogliatamente il motorino. Appena superato il primo incrocio mi passa davanti agli occhi una scena che non vorrei vedere.
Faccio sempre fatica a raccontare quello che succede durante i miei laboratori: questa volta ho il piacere di condividere le riflessioni di una partecipante che lo fa al posto mio
(i grassetti sono miei mentre le foto sono di Denise, che prima o poi pubblicherá tutta la meravigliosa gallery)
Siamo partite dalle paure e dalle aspettative: quando è oggetto di attenzione e di pratica politica uno spazio come il corpo è sempre utile darsi dei paletti mobili da riposizionare. Perchè l’affermazione che il nostro corpo è un campo di battaglia non è solo retorica, ma descrive come su di esso si combatta una battaglia alle volte sottile, alle volte mortalmente violenta ma che non lo lascia mai in quiete. Ritmi scanditi, ripetizioni di gesti, incarnazione di modelli e ruoli lo plasmano e lo allineano costantemente. Abbiamo un corpo addestrato a godere e provare dolore, conoscendo secondo un rituale quantomai atavico quali sono le condizioni necessarie affinchè queste sensazioni si determinino.
Quale è il primo ricordo di piacere che ci viene alla mente?
Una semplice domanda apre un mondo di immagini di piacere non propriamente conforme alla rigidità degli schemi.
Nei ricordi compaiono alberi, cortecce, api, campi aperti, sensazioni di calore, di freddo, di bagnato. Piscine, vasche da bagno, mani infantili curiose di esplorare i propri corpi e quelli di altr*. E poi la bocca che assaggia e gusta e gode. L’attesa di un bacio e la ricerca di un posto nascosto in cui lasciarsi andare. Una serie di stimoli variegati che poco hanno a che fare con una sessualità sempre identica a se stessa, normativa nella misura in cui condiziona la nostra stessa capacità di provare piacere. Un piacere che imbriglia nella forma della relazione eterosessuale penetrativa con l’onnipresente botto liquido semi(fi)nale. Ed un ancora più demotivante: ti è piaciuto tesoro?
Effettivamente, al di là degli orgasmi finti, il confine tra realtà e finzione nella immensa sfera della sessualità è profondamente sottile, quasi inesistente. Esiste, invece, un margine che sanziona la legittimità di una certa forma del desiderio sessuale e agisce direttamente sulla nostra capacità di attingere ad un immaginario altro, immaginario che demistifica la centralità degli organi genitali come unici vettori del piacere.
Accettereste mai di farvi schiaffeggiare pubblicamente sul culo, magari legate con una corda che vi fa da bustino? Oppure farvi imboccare bendate da sconosciut*? Lascereste mai che il vostro corpo venga assaporato da più lingue estranee?
Per intenderci: immaginiamo la nostra sessualità come una serie di cerchi concentrici di Consensualità. Passo dopo passo, i cerchi più interni vengono meno e lo spazio di azione e “passione” diventa sempre più vasto. Perchè deve esistere un unico luogo specifico, chiuso, intimo, buio, privato in cui si accetta di provare piacere? E ancora, perchè desiderio e piacere devono essere performati in funzione di una codificazione dei generi che stringe più della corda usata come bustino?
Il laboratorio di Slavina ti fa tornare bambina… a quando la ricerca perversa e polimorfa del piacere ancora non è del tutto condizionata dal moralismo e dal cristiano senso di colpa (a meno che la mamma o la maestra non ti abbiano scoperta con le mani nelle mutande, tue o di chissà chi altr*!)
sorrisi verticali
Quando puoi ancora associare il piacere al divertimento, alle risate, alla dolcezza e al gioco. Non all’ansia da prestazione, alla posa plastica “nascondi il rotolo”, e ad altre sofferenze ritenute socialmente necessarie.
Vorrei riprendere una frase che la Slavi ha utilizzato per esorcizzare il timore dell’ignoto: “il passo del post-porno è quello della compagna più debole”. Al di fuori di questo ambiente protetto c’è l’invasione della normalità, che ti penetra senza permesso, senza chiederti se sei d’accordo e se è questo quello che vuoi. L’imperativo categorico del Tu Devi che si maschera come il canto della Sirena.
Concludo con una sviolinata melensa di ringraziamenti… Mi avete rimessa al Mondo!
… giá, lo abbiamo fatto tutti e tutte insieme 😉 con il supporto prezioso – unico, inimitabile, inestimabile, irravanabile – del Miss Vago Diverso Bistrot
questa volta per rilassarci e ricrearci ci ritroveremo in campagna, in una bella casa sul versante occidentale dei Monti Cimini, a una sessantina di km da Roma.
Immagina un finesettimana in un posto caldo e accogliente, dove sperimentare narrazioni radicali sul corpo e il sesso in più formati.
Immagina di incontrare altre donne curiose e interessate al confronto su questi temi.
Immagina un ambiente protetto, in cui poterti svincolare da quelle inibizioni e costrizioni che agiscono nel profondo e pesano sul tuo quotidiano – nei gesti, nei movimenti, nelle parole che non riesci a dire.
Immagina di sentirti libera…
Il confronto e la sperimentazione saranno incentrate sull’ecosessualitá – ovvero la volontá e capacitá di vivere il piacere in continuitá con l’ambiente naturale che ci circonda.
Sono previsti laboratori di scrittura erotica, momenti di rilassamento collettivo (con escursione termale notturna!), set fotografici e (s)drammatizzazioni.
A soddisfare il nostro appetito saranno le streghe di Corporea, che durante la tre giorni saranno presenti offrendoci un’alimentazione sana e vegana – oltre ad altre belle sorprese…
Quando? dalla sera di venerdí 5 luglio al pomeriggio di domenica 7 luglio Dove? in provincia di Viterbo (si arriva in treno ma cercheremo di organizzare delle macchinate)
Come si dorme? ci sono pochi posti letto, sono necessari materassino e sacco a pelo (pigiama party style, privacy poca, molta simpatia)
Quanto costa? dai 90 ai 100 euro con 11 partecipanti paganti – dagli 80 ai 90 euro con 15 partecipanti (la metá dei soldi andranno versati 10 gg prima perché essendo un evento autoprodotto avremo bisogno di contanti per la spesa)
Passa la voce alle amiche che possono essere interessate!
Per prenotare o avere maggiori informazioni e dettagli, scrivi a ziaslavina@gmail.com
IMPORTANTE: la data limite per iscriversi al laboratorio è domenica 17 giugno. se entro quella data non avremo abbastanza prenotazioni il laboratorio verrá rimandato.
Un simulacro designa un’apparenza che non rinvia ad alcuna realtà sotto-giacente, e pretende di valere per quella stessa realtà. Un simulacro è una finzione piú reale del reale.
Quando ricerchiamo il piacere spesso non siamo consapevoli del fatto che inseguiamo un fantasma.
Uno spettro si aggira per le nostre camere da letto… è ora di aprirgli la porta e portarlo a passeggio.
Ormai sappiamo che il genere è “una copia senza originale”: l’idea del piacere socialmente condivisa è una costruzione ancora piú autoritaria, che allunga le radici nei modelli farmaco-pornografici che abbiamo sussunto fin dall’infanzia e che crediamo autentici e nostri.
Questo laboratorio vuole creare uno spazio di discorso che renda la sfera del piacere comunicabile, attraversabile, contestabile e condivisibile, al di lá di timori e costrizioni socio-culturali.
La proposta di ricerca e azione si basa sulla messa in comune e il remix selvaggio di fantasie e pratiche legate alla sfera del godimento (sensuale, sessuale e contra-sessuale) per realizzare, cooperando collettivamente, un ambiente performatico immersivo grazie al quale poter sperimentare forme di piacere inedite socializzando immagini ed emozioni.
Ad ospitare questa esperienza carnale e trascendente sará il MissVago Diverso Bistrot di Bologna, nei giorni 19 e 20 aprile, dalle 18.30 alle 21.
A conclusione del laboratorio, sabato 20 a partire dalle 22.30, si svolgerá un happening aperto al pubblico.
Per iscrizioni e maggiori informazioni manifestatevi al solito indirizzo ziaslavina@gmail.com
Immagina un finesettimana in un posto caldo e accogliente, dove sperimentare narrazioni radicali sul corpo e il sesso in più formati.
Immagina di incontrare altre donne curiose e interessate al confronto su questi temi.
Immagina un ambiente protetto, in cui poterti svincolare da quelle inibizioni e costrizioni che agiscono nel profondo e pesano sul tuo quotidiano – nei gesti, nei movimenti, nelle parole che non riesci a dire.
con il tempismo che mi contraddistingue ho lasciato l’Italia proprio mentre vivevo il mio quarto d’ora di celebritá (ieri amici entusiasti mi comunicavano che ero approdata addirittura alla colonna infame di Repubblica – quella di destra, tra gossip, famiglie regnanti e motori… com’era prevedibile sono sopravvissuta poche ore e sono stata espulsa col timbro INVENDIBILE)
nel periodo di lancio del libro ho risposto a un sacco di interviste, non ultima quella del Male della settimana scorsa (sí, prima hanno pubblicato un paio di racconti e poi m’hanno anche fatto parlare… e io spero tanto che la collaborazione continui); nonostante alcune scivolate sessiste (sembra che la satira non ne possa proprio fare a meno) laggiú qualcuno m’apprezza e mi vuol bene, oltre a mi querida Mp5, autrice della bella illustrazione a seguire (ridacchia pure da dove sei, caro Andrea Pazienza, ma adesso sul Male ci stanno pure le femministe)
da una parte rotolo per l’Italia (oggi presento il libro a Napoli insieme ad Anna Trieste), dall’altra le mie storie e le mie parole si muovono e solleticano l’altrui sensibilitá e immaginazione.
magari vendo poco (non ne sono mai stata capace, d’altronde – e nemmeno era l’obiettivo principale di questa impresa…), ma ho l’assurda speranza che i semini di pornoribellione che getta il libro cresceranno.
le prove?
un bel fiore é giá nato dalle mani di MP5: esce oggi sul Male (quale onore, se lo sapesse Andrea Pazienza…) Quelle due, racconto che fa parte del mio libro e che questa geniale artista (della quale mi posso vantare d’essere anche amica) ha illustrato, regalandomi anche il piú bel ritratto che m’hanno mai fatto nella vita.