cosleeping memories


con il mio solito ingualcibile ottimismo, quando e’ nata Antonia sul blog avevo inaugurato la categoria BREEDING (in inglese allevare, di animali o simili) per cercare di dare qualche dritta agli speranzosi debosciati alle prime armi nella grande guerra della genitorialita’. loro lo fanno abbastanza regolarmente, lei e’ il mio guru, io non ci sono riuscita affatto.


un po’ per la costante paura di sbagliare, dando un affrettato giudizio ottimistico a questioni che potro’ giudicare appieno solo tra una quindicina d’anni (quando mia figlia potra’ mandarmi affanculo in tre lingue e diventare dell’Opus dei), un po’ perche’ penso che sia dannatamente vera la frase fatta piu’ ridondante che il mio compagno ama ripetere a nastro con chiunque parli di regazzini e affini: ogni bambino e’ un mondo a se’.


quindi le chiacchiere stanno a zero e i consigli non sono mai pochi ne’ troppi. il BREEDING e’ una scienza empirica, fatta di tentativi e riaggiustamenti, di pediatri che non capiscono un cazzo e umiliano la tua sensibilita’ e a volte pure la tua intelligenza, di libri che quando li leggi ti sembra di aver capito tutto – ma un bambino mica e’ programmabile, quindi il fucking manual a volte te lo puoi piu’ che altro dare in faccia – cosi’ vediamo se almeno lo fai ridere e la smette di urlare disperato…


detto cio’ e ponderato oltre, e’ passato ormai quasi un anno e su alcune cose posso dissertare da madre allegramente consumata.


per esempio a questo punto, dopo quasi un anno di esperienza, vi posso parlare benissimo del cosleeping (in spagnolo colecho, in italiano sara’ co-letto ma chi lo sa), ossia la pratica di condividere il letto con il proprio pargolo. e’ un’usanza che ora e’ un po’ di moda ma che comunque continua a non riscuotere molte simpatie tra gli esperti del settore. 

cosleep o colecho

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de vuelta a la blogosfera

ha pasado casi un año desde la ultima vez que piense’ que tenia algo que decir a traves de estas paginas.
he pasado por cosas grandes y en todo este tiempo he privilegiado mi blog italiano: necesitaba escribir en el idioma de mi madre, que es lo que hablo con mi hija…

el link a este blog ha desaparecido en casi todos los websites de mi antigua vida (incluso alguno de ellos ha desaparecido del todo), asi’ que vamos a empezar de nuevo (el blog y la vida)

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vacanze romane

il ritorno dell’emigrante e’ sempre carico di emotivita’, anche se rispetto a quando ero incinta devo dire che stavolta ho pianto e mangiato molto meno. 

la mia Italia (non me ne vogliano quelli che restano se mi permetto il lamento e le citazioni becere) e’ ancora quella del Gattopardo, dove tutto cambia purche’ non cambi nulla. all’ora di pranzo, in televisione, ritrovo un imbalsamato Magalli (come quando facevo il liceo) e una Rita Dalla Chiesa incartapecorita (piu’ di quando facevo le medie).

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