niente da capire


non ho quasi mai tempo e quando ce l’ho lo perdo.


a volte, semplicemente preferisco dormire.

 


le notizie che in queste settimane arrivavano dall’Italia erano di quelle che non so commentare se non col lamento.


e lamentarsi quando ormai sto a Roma tre settimane all’anno non ha senso. la morbosita’ con cui rimango attaccata al mio essere italiana mi fa vivere gli eventi che riguardano il belpaese con imbarazzo, timore, dolore.


sono una fuoriuscita, un’esiliata. sono la moglie di Lot che si guarda indietro e rimane di sale.


 


sono passati ormai tre anni da quando ho detto addio alla patria infame, pero’ continuo ad esserne assurdamente dipendente.


la mattina una delle prime cose che faccio e’ spizzarmi l’orrenda Repubblica online. se ascolto la radio, ascolto Ondarossa via web. continuo ad essere iscritta ad un paio di ml nazionali. a mia figlia parlo in italiano e anche alla maggior parte delle mie amiche.


a Roma non ci tornerei manco per niente, anche se penso che sia la citta’ piu’ bella del mondo. mi mancano da morire  mia madre e i maritozzi con la panna, alcune zie e Trastevere tutta, il giardino degli aranci, il cannone di mezzogiorno (preferibilmente sulla collinetta di San Pancrazio come quand’ero al liceo), tutti i Caravaggi ma specialmente la Madonna dei pellegrini, mi mancano pure i piccioni cacatori della Stazione Termini e tutti i nasoni e le fontane con quell’acqua buona…


insomma un sacco di cose ma se tornassi indietro morirei davvero. preferisco quindi morire di nostalgia mentre mastico un orribile crusan catalano allo strutto e compro l’ennesima bottiglietta d’acqua perche’ dalle fontanelle di Barcelona esce un’acqua che anche i cani faticano a berla per quanto e’ cattiva.

 


… che per quanto sia cattiva non e’ cattiva come l’idea della maggioranza degli italiani che votano per avere Berlusconi come capo di governo.


ops – macche’ ops, merda, scusate. mi ero ripromessa di non parlarne ma non ci posso fare niente, e’ piu’ forte di me.

 


questo blog e’ da rivedere e ho appena avuto l’illuminazione.
sono mesi che penso che il template e’ troppo moscio e che almeno un
paio di link ce li dovrei mettere e che avrebbe senso ridefinire le
categorie eccetera eccetera. e poi dovrei riesumare il blog spagnolo che e’ quasi un anno che agonizza…


ho deciso, uniro’ i due blog per raccontare dell’Italia in spagnolo e del mio ombelico in italiano (e viceversa).


 


a proposito di ombelichi, eccovi il frutto del mio ombelico in tutto il suo splendore
 

piedini

(in questo periodo scopre il suo corpo. qui giocava coi piedini e se li rimirava, spernacchiando placidamente)

6 thoughts on “niente da capire”

  1. donna nn so se leggi i commenti ai post più vecchi, cmq, quando dici cosi’:
    “insomma un sacco di cose ma se tornassi indietro morirei davvero. preferisco quindi morire di nostalgia”

    come ti capisco….

  2. taci và: son tornata da roma da poco e mi sto piangendo limortacci mia!!!
    e comunque concordo: mai tornare indetro, se nn per prendere la rincorsa. come giustamente ci ricorda zio paz.

    p.s: da oggi sono ufficialmente in paro! quando ce la facciamo sta sgambettata in ciutadella???
    bacetti

  3. ei Slavì!
    “non riesco a dormire” era solo per giustificare l’ora tarda del mio commento!
    che io non mi perdo un tuo post.
    Te l’ha mai detto nessuno che oltre ad essere carina, sei anche brava a mettere in sequenza le parole?

    spero di tornare a Barcelona e che ci si possa vedere si, magari con le biNbe..che la mia farà da baby sitter alla tua!! 🙂

  4. bar
    cell
    ona

    è una delle mie prime scelte, per quando il livello della melma arriverà troppo vicino al mio naso.

    ma a te, cosa è stato che ti ha fatto decidere di andartene?

    PS: la tua storia è una delle poche che mi fa rivalutare la remotissima eventualità di produrre e/o allevare altri umani.

  5. ciao Slavina, non riesco a dormire, dunque..
    tua figlia è sempre più bella..
    Se tu le parli italiano, immagino che il papà le parli spagnolo.
    Ho conosciuto una coppia, lui italiano lei inglese che facevano così e le loro bimbe parlano perfettamente due lingue
    ciao!

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