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cose da vedere

anche quest’anno

anche quest'anno affido al talento pazzesko i miei svogliati e ritardati auguri.

sono in pieno trasloco verso una precarieta' piu' precaria e devo riconoscere che prendo la cosa abbastanza bene. se non fosse per il fatto di dover impacchettare e trasportare pesanti valige di qua e di la', sarebbe una festa con tanto cava catalana a sbattezzare il luogo che e' stato la mia casa barcellonese per un anno circa.

ma poi, davvero sono solo le valige? (e soprattutto, si scrive valige o valigie?)

il fine ultimo della vita del saggio e' quello di non aver bisogno di niente e pure di nessuno, credo lo dicano i monaci zen e altri saggi manichei della stessa risma… e' una regola che da anni cerco di fare mia, con notevole insuccesso e lacrime di rabbia ogni volta che mi capita di perdermi qualche pezzo per strada.

a sto giro pero' non piango.
tra le valige e la fatica del lavoro e un desiderio che ormai mi sconvolge gli ormoni davvero non ho la forza di stare a recriminare e a dare capocciate nel muro.

una sorella non ti lascia mai del tutto, diceva un poeta di centocelle.
Vysotsky invece sosteneva:
torna tutto, tranne i migliori amici e le donne piu' amate, quelle adorabili, le piu' fedeli.
(ho confuso in un primo tempo sto russo con Boris Vian, in quanto entrambi appartenenti al mio periodo antimilitarista giovanile)

e oggi io, che non sono nessuno e che a volte non sostengo nemmeno il mio proprio sguardo, con gli occhi stretti e il cuore che e' un sassolino
mi ritrovo sorridendo a confidare nel prossimo giro…

tra qualche giorno

partecipo al Live Performers Meeting tra qualche giorno.
mi hanno chiesto di scrivere una bio accattivante. non credo di esserci riuscita, comunque e' questa.

slavina nasce come entita' digitale nei primi mesi del 2002, dai resti ancora fumanti della creativa polly jane aulin, autrice di BitterSweetBeat (il primo fotoromanzo interpassivo pensato per il web) e dalle ceneri di silvia c, studentessa di antropologia e aspirante giornalista, collaboratrice di periodici e quotidiani che e' meglio non nominare (tipo Time Out Roma e L'Unita'… vero che era meglio non nominarli?)
i suoi primi passi nel mondo della videocreazione avvengono in realta' alla fine degli anni '90, nei sotterranei del Forte Prenestino insieme alla banda di Candida tv. con il gruppo romano realizza trasmissioni televisive, organizza workshop di alfabetizzazione audiovisuale e partecipa a diversi festival di vjing europei.
autodidatta ostinata e sostenitrice dell'apprendimento tramite condivisione e scambio orizzontale, si convince finalmente a prendere parte ad un seminario su Performance e Tecnologia all'Universita' di New York durante tutta l'estate del 2001. lo frequenta svogliatamente e riparte per l'Italia il 10 settembre, arrivando a casa giusto in tempo per vedere le due torri crollare.
anche slavina scivola irresistibilmente verso il basso. utilizza tutti i media che ha a disposizione e cerca di inventarne altri, ma non trova piu' se stessa ne' il senso delle variegate e pur affascinanti rappresentazioni collettive a cui partecipa.
abbandona l'avventura di Candida ma non i sogni di gloria, e continua in solitario a tessere reti di ricerca creativa ed esistenziale.
nel 2003 'incontro ed il felice sodalizio con nikky aprono nuove strade: il queer come ambito semantico di riferimento, il flxer come nuovo software di contaminazione visuale, l'attivismo pink come riaffermazione della potenza rivoluzionaria del corpo. dal teatro di strada alle lotte nel fango, passando per feste ad elevato tasso di esibizionismo e voyeurismo come Coq madame e PhagOff, della quale slavina fotografa gli scandali.
non c'e' piu' decoro e la precarieta' incalza, cosi' slavina, nell'estate del 2005, riempie una valigia e si trasferisce a Barcellona.
durante l'inverno, insieme al SexyShock realizza Ni coupables, ni victimes (documentario ufficiale della conferenza europea sul sexworking). presenta al Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona il video-progetto Condoneria Pepino. collabora con il gruppo Girlswholikeporno a seminari su porno e femminismo.
nella primavera del 2006, spinta dalla fame e da un'amica fotografa, si ritrova a posare nuda in uno dei portali softcore piu' conosciuti del web 2.0.
slavina e' una suicidegirls che si chiama frenesi, come un'attempata videoattivista prestata al porno di un bel romanzo di t. pinchon.

un po’ di sana militanza…

un po' di sana militanza e mi ritorna il maldepanza
(santo Rocco di porci con le ali, ma quanto ne sapevi tu?)
con una mano sul cuore e il pugno chiuso
(purtroppo non infilato in qualche accogliente orifizio ma vabbe')
la compagna Slavina ha il doveroso piacere di comunicare che

REALIDADES AVANZADAS

censurato da quei puzzoni di YouTube per le pressioni della cassa di risparmio *La Caixa*, torna ad essere disponibile in rete.

E fareste bene a vedervelo, come minimo.
La scusa ufficiale della censura e' quella di aver infranto il copyright della banca. Totalmente falso! Qui potete leggere (in spagnolo ma je la potete fa) il comunicato de la Asamblea Popular por el derecho a la Vivienda di Barcelona, ispiratrice del video:
http://bcn.vdevivienda.net/?page_id=6.

La vera ragione di questa censura e' ben conosciuta da tutti: il movimento per il diritto alla casa sta crescendo e comincia a ricevere gli attacchi di chi vuole fermarlo. Sembra che qualcuno abbia deciso che la cosa non puo' andare avanti cosi' e che e' arrivato il momento di farla finita con un movimento che non cessa di crescere.
Non gli sara' facile fermarlo.
La gente si e' svegliata e non si puo' tornare indietro.
[cosi' dicono nel comunicato… a me me pare che un sacco di gente dorme ancora ma vabbe'…]
La speculazione deve finire!

Le immagini di questo video, filmate con camera occulta, sono assolutamente reali. Le
riprese si realizzarono in un giorno solo. Questo vuol dire che non sono state scelte le dichiarazioni piu' allucinanti per il video, ma bensi' che quello che si mostra sullo schermo e' la assoluta normalita'.

Si parla di fare lavaggi del cervello a nonne che non vogliono abbandonare le loro case agli speculatori, di ggiovani che cercano casa e trovano appartamenti con l'alluminosi (ma tanto si cura! esclama candida l'impiegata dell'immobiliaria)… insomma, racconta di come stiamo nella merda da un ipotetico momento futuro in cui riusciremo a farla finita e a rivendicare per la casa lo status di diritto e non di merce.

Questo video fara' parte del prossimo spettacolo *Realidades avanzadas* della compagnia Conservas e non smettera' di circolare liberamente.

Se vuoi solidarizzare e mettere il video nel tuo blog o nel tuo spazio personale di YouTube o dove cazzo te pare a te, puoi scaricarlo qui:http://video.indymedia.org/es/2006/10/544.shtml

Se lo fai, per piacere fammelo sapere che io lo dico agli altri 😉

¡Hasta la vivienda siempre!

– il video sta anche qui:
http://bcn.vdevivienda.net/
http://www.youtube.com/watch?v=hyqKjcsogls
http://blip.tv/file/93670/
http://video.google.es/videoplay?docid=-6373483713122419675&pr=goog-sl
http://www.conservas.tk/img/videoR_A.html

fine del comunicato, avanti con la sigla

era una casa tanto carina,
senza soffitto, senza cucina
non si poteva entrarci dentro
perche' non c'era il pavimento
non si poteva far la pipi'
perche' non c'era il vasino li'
ma era bella, bella davvero
in via dei matti, numero zero

un buffone

ieri sono andata a teatro e mi sono gustata lo spettacolo di un buffone.


La revelacion di Leo Bassi, che non so se arrivera' mai in Italia (onestamente credo di no, e vi perdete una gran cosa).
E' uno spettacolo che parla allo stesso tempo della necessita' del laicismo e della ricerca del divino, della idiozia delle religioni monoteiste e del V comandamento, NON UCCIDERE, da tutte disatteso.

Leo Bassi dice un sacco di cose sensate, affascina e incanta e fa pure un sacco ridere. Parla di suo padre, artista di circo, che un giorno gli spiego' che i miracoli erano cosa umana e dipendevano dall'impegno e dal lavoro e dalla passione che uno mette nelle cose.
Il passaggio veramente illuminante, per quanto mi riguarda, arriva nel finale, con un'apoteosi del cattivo gusto. Dopo aver blandito la platea con la poesia, in un momento intenso che strappa applausi catartici, il pagliaccio mostra la sua vera anima. E fa ballare uno dei suoi coglioni, pendulo da sotto gli slip.
Afferma che per un buffone e' necessario, dopo un momento aulico, riportare le cose al livello della terra, dell'umano, dell'imperfetto, dell'orrendo. Lo fa per scusarsi di aver osato tanto, con la poesia del momento precedente. E', paradossalmente, una forma di pudore.

E' un po' come dire TI AMO a qualcuno e poi farsi scappare una scoreggia sonora.

Io scoreggio poco ultimamente e ancor piu' raramente dico TI AMO, pero' in questo senso mi sento molto vicina allo stile del pagliaccio.

Sono umana, schifosa e imperfetta.
Mi piace la poesia, pero' mi fa vergogna.
E credo nei miracoli umani.

la lucha es sucia


una acojonante Slavina en la posicion de ataco *tortuga feroz*
os da la bienvenida a este enésimo freak show metropolitano
gently hosted by la susodicha.

un cuento en forma de fotonovela de los hechos del 29 de Septembre.

El espectaculo empezaba asi’…

en mi cara se adivina algo de estres. la posicion de las cejas desvela una pregunta ricorrente, en mi vida de mujer de mundo: que coño estoy haciendo aqui’?
a mi lado, la estraordinaria J.Kin, aguda y poderosa compañera de delirio en la presentacion, guapisima con su barba mal escondida. suyo el lema: Si no hay lucha, no hay revolucion! para animar la peña a tirarse en el barro.
me gustaria encontrar mas a menudos mujeres como el.

los dos primeros luchadores, el Godzilla y valeriesolanas, se calientaron los muslos como dos profesionales y nos regalaron momentos inolvidables en la piscina.
ellos tambien se lo pasaron pipa, diria J.Kin – para comprovarlo hay unas cuantas imagenes aqui’

estos otros dos maravillOsos lucharon desnudos y con muchisima pasion.
y a primera vista no llevaban ninguna pegatina de queer

como dice aquella cancion, afortunadamente la vida te da sorpresas, sorpresas te da la vida

hablandos de buenas sorpresas, en el fondo se veen los italian@s con-gafas-de-sol que vendeban las apuestas: amig@s que s’encuentraban alli’ casi por casualidad y fueron super_amables, simpaticos y muy profesionales.
(yo aquella noche he acabado tan cansada y nerviosa que me he huido sin darle las gracias. lo hago aqui’)
Bella prova rega’

y quiero agradecer tambien a otra fantastica mujer, la morena Kaoustika, que monto’ un aparato video digno del mundo mundial (el nuestro, no de los G8). la ayudaban laSimo y X-off en projectar las imagenes de los combates en gran pantalla, mixadas en tiempo real. un dream team de verdad.

last but not least

mi lucha en contra de la lindisima Paz, conocida en el plato’ de la serie TRABAJOS DE MIERDA, que protagonizo abitualmente.
(en los trabajos de mierda muchas veces se encuentra gente muy especial. sera’ esto que m’engancha?)
Paz habia venido por curiosidad con unas amigas suyas, pero desde el principio entento’ ayudarnos en la organizacion, dejandose tirar en el medio de la escena, con entusiasmo y con una sonrisa divertida.
era un juego.
nada mas, nada menos.

ella lo entendio’.

ci sono sere

ci sono sere che la mia miseria singola mi pesa moltissimo.
e sere in cui invece mi sento una lagnosa privilegiata di merda.

le piccole sconfitte, le delusioni insignificanti che amareggiano la mia vita di precaria totale, se confrontate con le ingiustizie enormi e orribili che rendono il mondo quello che e', sono lievi come piume.

ci sono vite che sono piume e vite che sono piombo.

di piombo e' la vita di Eliza, una delle protagoniste de L'incubo di Darwin un documentario bellissimo che non avevo fatto in tempo a vedere al cinema e che ieri sera m'ha fatto stringere i pugni e risalire la voglia di fare qualcosa.
che cosa, ancora non lo so, visto che ho deciso di prendermi un anno di vacanza dall'attivismo come l'ho sempre concepito e praticato.

intanto pero', consiglio questo film prezioso a tutti e tutte.

e non mangero' mai piu' pesce persico.

questo flier

si', questo flier non e' il massimo della vita. pero'
es lo que hay, si direbbe qui… ossia e' quello che c'e'.

l'ho fatto io perche' il mondo e' pieno di grafici che pero' hanno sempre un sacco di cose da fare e io non ho piu' tanta pazienza nel chiedere.

come eravamo

Campobasso, 2003 (credo)

io sempre con la solita espressione che qualcuno le cui opinioni mi stanno particolarmente a cuore ha di recente ha definito
artificiosamente folle
(in realta' mi burlavo del mio vicino, essendo egli somigliante in una maniera inquietantisssima a Emanuelefiliberto avantiSavoja)

era in realta' un attivista di robotica contestataria [se la definizione non vi dice un cazzo, fatevi un giro qui]
gli altri erano Jaromil, il suo amico attore, Aviv e Nuria, che a quei tempi facevano parte di Las Agencias.
dall'altra parte della macchina fotografica, Alessandro Ludovico di Neural

la fottuta creme de la creme 🙂

a Campobasso c'ero andata con Candida.
ho imparato un sacco e mi sono anche divertita.
rimane una di quelle esperienze per le quali e' valsa la pena.

a Campobasso c'erano questi pazzi di d-i-n-a a organizzare un festival in una chiesa sconsacrata, al centro di una citta' che forse non avrei mai visto nella vita.

come siamo

anche quest'anno ho avuto il privilegio di partecipare a un festival organizzato da d-i-n-a: The Influencers

sono stati giorni intensi, sudati e pieni di tensione.
a sostenere il mio umore, la mia amica Simona, che nella foto sembra un agente della CIA e invece e' una regista geniale.

come al solito, ho imparato molto.

e mi sono divertita anche di piu'…
ma di piu' di piu' di piu' di piu' di piu'

(da leggersi con malizia)

pomiciare le patrie sponde

eccomi pronta ancora una volta a pomiciare le patrie sponde per una buona causa

oltre al Queer Jubilee, che comincia giovedi' e che davvero non potevo perdermi (visto anche che il mio umore e' sceso vertiginosamente all'altezza delle caviglie nelle ultime ore e che ho un disperato e osceno bisogno d'affetto)
oltre all'ultimo lavoro che ho raccattato, assolutamente top secret e al tempo stesso miracoloso e indecoroso, che mi portera' fino in quel di milano e che mi dara' in premio una telecamera, tra tre mesi…

oltre a tutto questo
torno a sporcarmi le mani (e anche tutto il resto) in un campionato intergalattico di lotta nel fango, organizzato dal Cassero il 30 giugno.
Bologna la rossa arrossira' di vergogna e io mi rotolero' felice, cercando stavolta di centrare qualche culo e vincere invece di fare come al solito, ossia protendere il mio sghignazzando come una iena.

e' che proprio non sono competitiva.
se gioco lo faccio per giocare, mai per vincere.
e proprio non riesco a vedere questa cosa come un difetto.