un, due, tre… e’ morto Pinochet


insomma, non e' vero che l'erba cattiva non muore mai…
e anche che la giustizia non sia di questo mondo non e' solo un modo di dire…

pero' queste due che scappano dandosi la mano mi evocano un sacco di corse col battito del cuore a mille
e quel cuore era il mio.
quindi, alla faccia di quel cornuto di Pinochet, guardando questa foto come al solito empatizzo e ritorno ai cazzi miei pendenti.

perche' quando mi capitava di trovarmi in situazioni del genere, di tensione a mille, con le gambe in spalla tra lacrimogeni e sassate…
davo veramente di matto se qualcuno o qualcuna mi prendeva per mano, sebbene mi considerassi sempre quella debole, che evidentemente si impanicava, che smetteva di parlare e quasi sempre poi piangeva (di rabbia, ma in quei momenti queste sottigliezze non si notano).

il ricordo appannato di una sensazione di stizza (lasciami la mano che vado da sola) funziona anche come metafora del tempo presente, nel quale rifuggo le battaglie campali e se sento puzza di bruciato faccio un giro piu' largo, torno a casa, mi faccio una bella camomilla e mi guardo bene anche dall'accendere la televisione…
eppure continuo a trovare estremamente difficile tenere per mano qualcuno o qualcuna per piu' di 5 passi, fosse pure per fendere la folla consumista impazzita di Portal de l'angel.

avevo talmente tanta paura che dovevo essere concentrata in tutto e per tutto su di me. e gia' era tanto.

non cadere
cerca una via d'uscita
respira piano, pero' respira
guardati intorno con tutte le diottrie che ti mancano
…e tu lasciami sta cazzo di mano, che mi fai inciampare

ce la faccio benissimo da sola

in questi momenti mi viene il dubbio che la mano che cercava la mia per rassicurarmi e portarmi in salvo in fretta, avesse quanto e piu' bisogno di me della sensazione di aiutarmi.

e – questa fra tante – e' una delle soddisfazioni che non gli ho mai dato.

il porcoddio dei ricordi registrati

mai come in questi giorni comprendo l'ira bonaria del mio amico fabrizietto che in tempi passati, ogni volta che mi incontrava se ne usciva prima o poi, invariabilmente, con l'affermazione: ma che cazzo fai co quella telecamera sempre in mano?
e rendo involontario omaggio a quella stronza di ingrid bergman che quando le chiedevano qual'era il segreto della felicita' rispondeva dalla sua villa svizzera: la cattiva memoria.

ebbene se io, con uno sforzo costante e con l'acquisto di un biglietto aereo da 20 euri per Barcellona sono quasi riuscita ad imparare a dimenticare, la mia telecamera purtroppo (o per fortuna) no.

parlo della mia hi8 da battaglia, quella che m'ha seguito negli anni della formazione (formazione de che ancora non s'e' capito ma andiamo avanti che e' meglio…)
dicevo questa mia puta amatissima hi8 in questi giorni m'ha restituito ricordi che ero riuscita a occultare abbastanza bene sotto il tappeto dell'inconscio.

eventi piu' unici che rari, momenti di emozione estrema, sguardi irripetibili… mi sono beccata una bella serie di cazzottoni nella panza e scappellotti dietro il collo, mentre seduta davanti al mio vecchio compiuter del lavoro rivedevo la mia vita scorrere scema e stronza e infame
e a volte bellissima.

(stavo preparando il video-bio-set per la performans di domani)

e magari di questo post non si capisce un cazzo ma non fa niente.

e' un'ora che mi ascolto a randello Lyla dei CocoRosie e ho smesso da appena dieci minuti di piangere sul latte, le cassette e la vita che ho versato.

non avrei potuto scrivere qualcosa di sensato manco se avessi voluto.

bailando sola


en estos dias me siento un poco asi’.

dividida y moltiplicada, cansada y llena de energias, confundida pero con las ideas muy claras…
es mas poderoso el deseo o al final ganara’ siempre el miedo?
me sera’ posible conseguir de vivir una vida como la quiero,
siendo honesta y sincera con los otros y conmigo misma?

donde esta’ la verdad?

(si alguien consigue una direccion e-mail o un numero de telefono, que lo apunte aqui’, por favor)

español en la cama: lesson 123, the meaning of TE QUIERO

la expresion TE QUIERO tiene dos significados.

– puede que quiera decir TE AMO, en un sentido mas poetico y sentimental
– puede que quiera decir TE DESEO Y TE ME FOLLARIA HASTA QUE SE CAIGAN LAS PAREDES, en un sentido mas terreno y carnal.

como distinguir entre la una y la otra significacion?
un consejo muy simple para la comprension es analizar la posicion de quien habla.

si esta’ de pie, es posible que el sentido sea sentimental.
si esta’ en horizontal, seguramente quiere decir que otro polvo no estaria mal.

tra qualche giorno

partecipo al Live Performers Meeting tra qualche giorno.
mi hanno chiesto di scrivere una bio accattivante. non credo di esserci riuscita, comunque e' questa.

slavina nasce come entita' digitale nei primi mesi del 2002, dai resti ancora fumanti della creativa polly jane aulin, autrice di BitterSweetBeat (il primo fotoromanzo interpassivo pensato per il web) e dalle ceneri di silvia c, studentessa di antropologia e aspirante giornalista, collaboratrice di periodici e quotidiani che e' meglio non nominare (tipo Time Out Roma e L'Unita'… vero che era meglio non nominarli?)
i suoi primi passi nel mondo della videocreazione avvengono in realta' alla fine degli anni '90, nei sotterranei del Forte Prenestino insieme alla banda di Candida tv. con il gruppo romano realizza trasmissioni televisive, organizza workshop di alfabetizzazione audiovisuale e partecipa a diversi festival di vjing europei.
autodidatta ostinata e sostenitrice dell'apprendimento tramite condivisione e scambio orizzontale, si convince finalmente a prendere parte ad un seminario su Performance e Tecnologia all'Universita' di New York durante tutta l'estate del 2001. lo frequenta svogliatamente e riparte per l'Italia il 10 settembre, arrivando a casa giusto in tempo per vedere le due torri crollare.
anche slavina scivola irresistibilmente verso il basso. utilizza tutti i media che ha a disposizione e cerca di inventarne altri, ma non trova piu' se stessa ne' il senso delle variegate e pur affascinanti rappresentazioni collettive a cui partecipa.
abbandona l'avventura di Candida ma non i sogni di gloria, e continua in solitario a tessere reti di ricerca creativa ed esistenziale.
nel 2003 'incontro ed il felice sodalizio con nikky aprono nuove strade: il queer come ambito semantico di riferimento, il flxer come nuovo software di contaminazione visuale, l'attivismo pink come riaffermazione della potenza rivoluzionaria del corpo. dal teatro di strada alle lotte nel fango, passando per feste ad elevato tasso di esibizionismo e voyeurismo come Coq madame e PhagOff, della quale slavina fotografa gli scandali.
non c'e' piu' decoro e la precarieta' incalza, cosi' slavina, nell'estate del 2005, riempie una valigia e si trasferisce a Barcellona.
durante l'inverno, insieme al SexyShock realizza Ni coupables, ni victimes (documentario ufficiale della conferenza europea sul sexworking). presenta al Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona il video-progetto Condoneria Pepino. collabora con il gruppo Girlswholikeporno a seminari su porno e femminismo.
nella primavera del 2006, spinta dalla fame e da un'amica fotografa, si ritrova a posare nuda in uno dei portali softcore piu' conosciuti del web 2.0.
slavina e' una suicidegirls che si chiama frenesi, come un'attempata videoattivista prestata al porno di un bel romanzo di t. pinchon.

un po’ di sana militanza…

un po' di sana militanza e mi ritorna il maldepanza
(santo Rocco di porci con le ali, ma quanto ne sapevi tu?)
con una mano sul cuore e il pugno chiuso
(purtroppo non infilato in qualche accogliente orifizio ma vabbe')
la compagna Slavina ha il doveroso piacere di comunicare che

REALIDADES AVANZADAS

censurato da quei puzzoni di YouTube per le pressioni della cassa di risparmio *La Caixa*, torna ad essere disponibile in rete.

E fareste bene a vedervelo, come minimo.
La scusa ufficiale della censura e' quella di aver infranto il copyright della banca. Totalmente falso! Qui potete leggere (in spagnolo ma je la potete fa) il comunicato de la Asamblea Popular por el derecho a la Vivienda di Barcelona, ispiratrice del video:
http://bcn.vdevivienda.net/?page_id=6.

La vera ragione di questa censura e' ben conosciuta da tutti: il movimento per il diritto alla casa sta crescendo e comincia a ricevere gli attacchi di chi vuole fermarlo. Sembra che qualcuno abbia deciso che la cosa non puo' andare avanti cosi' e che e' arrivato il momento di farla finita con un movimento che non cessa di crescere.
Non gli sara' facile fermarlo.
La gente si e' svegliata e non si puo' tornare indietro.
[cosi' dicono nel comunicato… a me me pare che un sacco di gente dorme ancora ma vabbe'…]
La speculazione deve finire!

Le immagini di questo video, filmate con camera occulta, sono assolutamente reali. Le
riprese si realizzarono in un giorno solo. Questo vuol dire che non sono state scelte le dichiarazioni piu' allucinanti per il video, ma bensi' che quello che si mostra sullo schermo e' la assoluta normalita'.

Si parla di fare lavaggi del cervello a nonne che non vogliono abbandonare le loro case agli speculatori, di ggiovani che cercano casa e trovano appartamenti con l'alluminosi (ma tanto si cura! esclama candida l'impiegata dell'immobiliaria)… insomma, racconta di come stiamo nella merda da un ipotetico momento futuro in cui riusciremo a farla finita e a rivendicare per la casa lo status di diritto e non di merce.

Questo video fara' parte del prossimo spettacolo *Realidades avanzadas* della compagnia Conservas e non smettera' di circolare liberamente.

Se vuoi solidarizzare e mettere il video nel tuo blog o nel tuo spazio personale di YouTube o dove cazzo te pare a te, puoi scaricarlo qui:http://video.indymedia.org/es/2006/10/544.shtml

Se lo fai, per piacere fammelo sapere che io lo dico agli altri 😉

¡Hasta la vivienda siempre!

– il video sta anche qui:
http://bcn.vdevivienda.net/
http://www.youtube.com/watch?v=hyqKjcsogls
http://blip.tv/file/93670/
http://video.google.es/videoplay?docid=-6373483713122419675&pr=goog-sl
http://www.conservas.tk/img/videoR_A.html

fine del comunicato, avanti con la sigla

era una casa tanto carina,
senza soffitto, senza cucina
non si poteva entrarci dentro
perche' non c'era il pavimento
non si poteva far la pipi'
perche' non c'era il vasino li'
ma era bella, bella davvero
in via dei matti, numero zero

Brad. In your loving memory.

La primera vez que me he escapado de mi pais he ido muy lejos.
Cruze’ el Atlantico y llegue’ en la ciudad de mis sueños adulescentes: New York.
Era el verano del G8 de Genova y yo estaba llena de miedo y de de malos presentimientos.
Ademas mi historia de amor con el Malo se habia quedado una pesadilla: empezaba la temporada del te dejo-pero te quiero-pues entonces-no te dejo-pero eres una mierda-te dejo-pero te quiero… (un loop idiota que iba a durar 3 añitos mas)

Entonces, cuando mi madre vino con una sonrisa enorme, a anunciar que ella y mi padre querian venir a Genova conmigo, mi reaccion fue inmediata:
Pues como yo piensaba de irme un tiempo en Estados Unidos para aprender ingles, vosotros no vais a ningun lado… por favor.
De verdad era un projecto que tenia hace años y de verdad necesitaba cambiar de aire… pero fue sobretodo la idea de veer a mis viejos apalizados que me empujo’ a mudarme por un tiempo en the belly of the beast, en el vientre de la bestia… mientras que tod@s mis amig@s mas querid@s se enfrentaban con LAS bestias en las calles estrechas de Genova, en la comisaria de Bolzaneto, en la escuela Diaz.

En New York empece’ a trabajar en un restaurante de Manhattan.
Vivia en un barrio de Brooklyn a lado de Williamsbourgh en casa de Emilio, un italiano guapo y simpatico. Ententaba olvidarme de que estaba exiliada por desesperacion amorosa y por miedo.
De vez en cuando pasaba por el Indymedia Center, que tenia una oficina propia cerca de la Fifth Avenue, nada menos…

La gente de Indymedia me caia bastante mal, como casi todos los estadunidenses que conoci’. Los migrantes o los que pertenian a minorancias raciales eran generalmente mas simpaticos y listos de los WASP. Generalmente.
Porque’ habia excepciones.
Brad era una excepcion.

Otros y otras hacian un esfuerzo evidente para darme atencion, hasta en los dias mas pesados del post-Genova cuando caminaba como un zombie, con los ojos marcados de llanto, mendigando un abrazo de solidaridad.
Brad no.
A lo mejor pasaba que yo no entendiera lo que me decia, pero siempre me hablaba, me contaba cosas, ententaba involucrarme en algo. Era un ciclista y un reciclador. Dormia en la misma oficina y la llenaba de casas de verdura reciclada. Hasta su sudor huelia a verdura.
Brad era una buena persona.

Brad lo han matado en Oaxaca la semana pasada. Una bala en el torso ha apagado su camara para siempre mientras documentaba un ataco de paramilitares contras la Asamblea Popular del Pueblo.

Esto es su ultimo video.

A mi no me salen mas palabras, sino que me hubiera gustado encontrarle otra vez en el mundo. Que estaba convencida que iba a encontrarle otra vez. Que esta muerte, como pocas otras, me jode y me duele y me quita la voz.

Zrad, parece que en este mundo no nos vamos a encontrar jamas.
Por si a caso no encontramos en el otro, cortate la barba y aquel pelo de hippy, que sin, te lo juro, estaras mas guapo. Vale?

un buffone

ieri sono andata a teatro e mi sono gustata lo spettacolo di un buffone.


La revelacion di Leo Bassi, che non so se arrivera' mai in Italia (onestamente credo di no, e vi perdete una gran cosa).
E' uno spettacolo che parla allo stesso tempo della necessita' del laicismo e della ricerca del divino, della idiozia delle religioni monoteiste e del V comandamento, NON UCCIDERE, da tutte disatteso.

Leo Bassi dice un sacco di cose sensate, affascina e incanta e fa pure un sacco ridere. Parla di suo padre, artista di circo, che un giorno gli spiego' che i miracoli erano cosa umana e dipendevano dall'impegno e dal lavoro e dalla passione che uno mette nelle cose.
Il passaggio veramente illuminante, per quanto mi riguarda, arriva nel finale, con un'apoteosi del cattivo gusto. Dopo aver blandito la platea con la poesia, in un momento intenso che strappa applausi catartici, il pagliaccio mostra la sua vera anima. E fa ballare uno dei suoi coglioni, pendulo da sotto gli slip.
Afferma che per un buffone e' necessario, dopo un momento aulico, riportare le cose al livello della terra, dell'umano, dell'imperfetto, dell'orrendo. Lo fa per scusarsi di aver osato tanto, con la poesia del momento precedente. E', paradossalmente, una forma di pudore.

E' un po' come dire TI AMO a qualcuno e poi farsi scappare una scoreggia sonora.

Io scoreggio poco ultimamente e ancor piu' raramente dico TI AMO, pero' in questo senso mi sento molto vicina allo stile del pagliaccio.

Sono umana, schifosa e imperfetta.
Mi piace la poesia, pero' mi fa vergogna.
E credo nei miracoli umani.

Esto es mi pais…

En Italia la violencia de genero no es un hecho tan comun… o a lo mejor, quiza’ no es tan publico y habitual como aqui’.
Quiero decir que en España hay cada dia en los diarios la noticia de (como minimo) una mujer maltrada, asaltada o matada por desconocidos o por su propia pareja, y aunque todo el mundo grite escandalizado, y aunque exista una ley bastante buena para contener el fenomeno la cosa sigue asi’, empeorando año tras año.
En Italia la cosa es un poco diferente. Muchas de las violencias se quedan en el ambito de cada casa (la ropa sucia se lava en familia, asi’ se dice) y sobre esto no se habla mucho. Pero cuando los hechos pasan afuera, en lugares publicos o en la calle, pronto se levantan las voces de la publica moral, obviamente reclamando puniciones exemplares: las unicas soluciones que le salen a la mente a los politicos de cada genero y color son conectadas con el control y la represion.
En los ultimos meses ha habido un subidon de estos fenomenos: desde las violencias sexuales hasta los atracos contra homosexuales. Todo ha sido bastante amplificado, con alarmas, por los medios de comunicacion.

Cuando los hechos han pasado en una de las regiones mas ricas y historicamente de izquierdas, la Emilia Romagna, la administracion local han pensado de actuar en contra del fenomeno colaborando con asociaciones y grupos que trabajan en el territorio sobre tematicas de genero y de comunicacion. En concreto, financiando – a traves de un publico concurso de ideas, un projecto que se llama Macho free zone.
El projecto consta en cursos de autodefensa, una campaña grafica sobre la seguridad de las mujeres en la ciudad, una mapacion de los territorios que se hace con las que viven en ellos – para identificar las areas inseguras y en momentos de socialidad gratuita en forma de cenas abiertas a todo el mundo. La idea basica es que hace falta mas solidaridad y coesion social para enfrentarse a este tipo de alarma.

Este projecto ha sido elaborado por un grupo de mujeres que se llama SexyShock, que lleva años trabajando sobre tecnologias relacionadas con el genero: desde la precariedad laboral al tema mujeres y maquinarias informatica, hasta la reproduccion asistida, pasando por el transgender y los juguetes sexuales.
Esta de los juguetes sexuales ha sido una de las primeras campañas de SexyShock, empezada procatoriamente en una okupa de Bologna. Se vendian dildos, consoladores y bolitas chinas, revindicando una libre y consciente expresion de la sexualidad a traves del utilizo de estas herramientas.

Las chicas de SexyShock son mis hermanas. Juntas realizamos el año pasado un documental video sobre una cumbre europea de trabajadoras sexuales. Compartimos una vision laica de algunos problemas de la sociedad y piensamos que prevenir es mejor que curar y no creemos que con la represion se pueda resolver nada. Respeto mucho el trabajo que hacen y su manera de desarrollarlo: by any mean necessary (utilizan video, radio, prensa y siempre estan presentes en las luchas sociales), manteniendo un punto de vista de genero que no huele a trastos setenteros y dialoga criticamente con la idiotez del empowerment.

Es por esto que estoy muy enfadada y quiero expresar desde aqui’ toda mi solidaridad con ellas.
Porque’ la campaña Macho Free Zone ha sido atacada por dos mujeres de la derecha mas podrida y santurrona de la administracion de la ciudad, que se rebelan a que sea gestionada por el SexyShock una campaña tan importante en contra de la violencia de genero.
Y todo porque’, segun estas señoras, mis amigas estan implicada con la venta de los juguetes sexuales de que contaba antes. Esto es lo que les hace chillar al escandalo…

Bueno, no creo que hace falta decir mas. SexyShock ya ha respondido muy bien a este golpe bajo con un comunicado claro, respectuoso y ironico.

Bueno… esto es mi pais… y no es por casualidad que he decidido de no estar por alli’.

Mucha fuerza a mis hermanas y adelante con la lucha!
(con todos los juguetes necesarios…)

la notizia del giorno

tratta dalla incommensurabile colonna di destra del mitico Repubblica on line

Dagli Stati Uniti arrivano le parrucche per neonati


ogni commento mi sembra superfluo.

lo stato della liberta' di stampa nel mio paese, secondo uno studio dell'era di Berluskaiser, era di poco migliore di quello di Cile e Arabia Saudita.

della qualita' fatemi il favore, non ne parliamo proprio…

(direi che questo post e' la risposta del mese alla domanda: "ma quando torni in Italia, Slavi'?")