(la leggiadria queer di un’immagine di Jacopo Benassi)
ho voglia di scrivere cose sporche.
voglia di inventarmi la sceneggiatura di future scopate gloriose, di ricordare scambi intergalattici giá vissuti in cui ti conobbi a volte sublime, a volte miserabile.
ho voglia di bagnarmi e di sentire la bocca asciutta, di mordermi le labbra e tremare mentre il desiderio si concentra sulle falangi e titilla i tasti come se fossero parti del tuo corpo.
io, la macchina e tu (se fosse una canzone sarebbe napoletana)