il lento piacere dell’essere altrove

Anche l’amore nel tempo precario
è diventato una cosa per vecchi,
un privilegio di anziani amanti
che hanno del tempo da dedicarsi.
Noi eredi di un secolo feroce
…che rispettava soltanto il futuro,
siamo il futuro promesso,
l’ultimo forse però, perché il profitto
non rispetta né il domani né l’adesso.

Il patto è stato cancellato
perché la regola non vale nulla
quando non c’è la forza per imporla.
Ora ciascuno è privato,
e solitario elabora segnali
sullo schermo mutevole che irradia
intima luce ipnotica. Riceve
ordini telefonici, e risponde
con voce allegra perché non è concesso
ch’altri conosca l’intima afflizione
che ci opprime.
Talvolta sul contratto di assunzione
è compresa una norma che ti impegna
a non suicidarti.
Questo non ferma certo l’espansione
dell’esercito immenso di coloro
che levano la mano su se stessi.

Nel solo mese di maggio
all’azienda trasporti di Bologna
si sono uccisi tre lavoratori.
Dieci anni fa erano tremila
i conducenti degli autobus cittadini,
oggi sono soltanto milleduecento
e il traffico non è certo meno intenso.
Alle officine Foxsson
si danno fuoco giovani operai.
A migliaia s’immolano
i contadini indiani,
alla Telecom France
si ammazzano a decine per il mobbing.
In molte fabbriche italiane
minacciano di buttarsi giù dal tetto.
E’ un sistema perfetto
razionale, efficiente, produttivo.
Chi s’ammazza è un cattivo
cittadino che non ha capito bene
come funziona il nuovo ordinamento.
Devi essere contento,
partecipi allo sforzo collettivo
che rilancia la crescita e impedisce
che il deficit sorpassi il tre per cento.

Brucia ragazzo brucia
brucia la banca centrale
e quella periferica.
A poco servirà, purtroppo
Perché i numeri che ti rovinano l’esistenza
Non sono conservati in nessuna banca,
neppure in quella centrale.
Vagano nell’infosfera
E nessuno li può cancellare.
I nemici nascosti sono numeri
Null’altro che astratte funzioni,
integrali, algoritmi e deduzioni
della scienza economica.
Ma come puoi chiamare scienza
questo sapere che non sa niente
questo assurdo sistema di assiomi
di tecniche che spengono la vita
per non uscire dalle previsioni
di spesa?
Non è una scienza, è una superstizione
che trasforma le cose in astrazione
la ricchezza in miseria
e il tempo in ossessione.

Meglio andarsene di qui, ecco come si fa.
Meglio lasciare vuoto
il luogo dell’obbedienza e del sacrificio.
Meglio dir grazie no a chi ti propone
sopravvivenza in cambio di lavoro.
Impariamo a essere asceti
che non rinunciano al piacere né alla ricchezza
ma conoscono il piacere e la ricchezza
e perciò non li cercano al mercato.
Come gli uccelli nel cielo
e come i gigli nei campi
non abbiamo bisogno di lavoro
né di salario, ma di acqua e di carezze,
di aria, di pane, e dell’infinita ricchezza
che nasce dall’intelligenza collettiva
quando è al nostro servizio, non al servizio
dell’ignoranza economica.

Se vuoi sapere come si fa
io posso dirti soltanto
quello che abbiamo imparato dall’esperienza.
Non obbedire a chi vuole la tua vita
per farne carcassa di tempo vuoto.
Se devi vendere il tempo in cambio di danaro
sappi che non c’è somma di danaro
che valga il tuo tempo.

E’ comprensibile che qualcuno pensi
Che solo con la violenza
Possiamo avere indietro
Quello che ci han sottratto.
Invece non è così,
– dispongono di armate professionali
che la gara della violenza la vincerebbero
in pochi istanti.
Quel che puoi fare è sottrargli il tempo della tua vita.
Occorre diventare ciechi e sordi e muti
quando il potere ti chiede
di vedere ascoltare e parlare.

L’esodo inizia adesso
andiamocene via
ciascuno col suo mezzo di trasporto.
Meglio morto
che schiavo dell’astratto padrone
che non conosce
dolore né sentimento né ragione.
Ma meglio ancora vivo
senza pagare né il mutuo né l’affitto.
Quel che ci occorre non è nostro
se non nel breve tempo di un tragitto.
Quando arrivi parcheggi,
lasci le chiavi e lo sportello aperto
per qualcun altro che deve spostarsi
nella città, sui monti o nel deserto.

Ecco come si fa.
Si smette di lavorare
ché di lavoro non ce n’è più bisogno.
Occorre svegliarsi dal sogno
malato della crescita infinita
per veder chiaramente
che c’è una bolla immensa di lavoro inutile
che si gonfia col nostro tempo.
Inventiamo una vita che non pesa,
Che non costa.
Una vita leggera.

E poi sai che ti dico?
Non ti preoccupare del tuo futuro
Che tanto non ce l’hai. E’ tutto destinato
A pagare l’immenso debito accumulato
Per ripianare il debito delle banche.
Il futuro di cui parlano gli esperti
è sempre più tetro ogni giorno
che passa. E’ meglio che diserti
e comunichi intorno
il lento piacere dell’essere altrove.
Ecco come si fa.

(dalla meravigliosa lezione di Bifo all’Accademia di Brera – la versione completa e il video stanno qui)
grazie roscia

Io una delle prime volte che venni a Bologna dormii ospite da Bifo – ci pensavo giusto ieri mentre camminavo per via Indipendenza trascinandomi il trolley da zingara felice e ricordando tanti momenti dolci e amari che ho vissuto in questa cittá.
Questa volta a Bologna ci sono venuta a girare un corto un po’ porno e a trovare le zie del Sexyshock. Domenica facciamo un laboratorio di Pornosotrx da Betty&books, mentre in questi giorni una troupe meravigliosa mi accompagna nella realizzazione di un video che vi fará schiantare dal ridere e venir voglia di fare all’amore (almeno questa é l’intenzione…)

(ai tempi dell’amore precario, a tempo determinato e intermittente, bisogna scegliere con cura chi sono i nostri complici – e amarli, ricordandosi che non c’é niente di piú anticapitalista dell’amore. é cretino chi pensa di poterlo accumulare.)

7 thoughts on “il lento piacere dell’essere altrove”

  1. mi dispiace per te ma invece sono a Roma giusto la settimana prossima.

    correró il rischio di incontrarti per caso nella riserva indiana del Pigneto – visto mai avessi tempo, potremmo prenderci una bottiglia e ti racconterei di come mi spaventava l’orgasmo della Curva Sud durante i gol – tanto che quasi gufavo, sentendo avvicinarsi la vertigine non appena superavamo la metá campo.

    sarebbe pure divertente scrivere un racconto erotico fatto tutto di metafore calcistiche e dedicarlo a qualche ultras di comune conoscenza.
    oddio giá rido.

  2. Ti sono arrivati almeno i miei saluti, sì?
    Mi raccomando va dappertutto ma non tornare a Roma.
    La Capitale del Rancore…

    *

    ps
    quanno facciamo un ws insieme “quando il sesso incontra il football”? 😉

  3. quando l’ho vista addosso all’attore principale gli ho detto *Fermati, questa la indosso io* ((in omaggio all’amica che m’ha ridato il permesso di portare rancore (e infatti volevo vedere quanto ci riuscivi a identificarla)).
    m’é piaciuta tanto che é tornata con me a Porcellona 😉

  4. (ti ho mai detto zc dappertutto giustizia da nessuna parte?)
    ((ebbene sì te stavo a guardà che c’avevi scritto sulle tette – o ti stavo a guardà le tette? :D))

  5. Che bella Bologna, che bello l’ammore.
    Io ci avevo un fidanzato nerds che studiava al Dams.
    Vivevo a S. Lorenzo, studiavo fotografia e lavoravo alla Rinascente come commessa. Il venerdi sera pigliavo il treno e lo raggiungevo felice nella sua casa di fuorisede pugliesi.
    Un giorno volli fare una sorpresa ed arrivai senza avvisare. E senza avvisare trovai anche una femminuccia che lo sbocchinava.
    Da allora non ci sono più tornata.

  6. a me voja m’è già venuta, si attende con ansia.
    (ho la febbre del sabbato sera, anche se è solo venerdì).

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