invidia dello squirting (aka Wet, wet, wet)

la maggioranza delle amiche romane che hanno assistito alla performance di Diana non sono rimaste colpite tanto dalla sua poesia ne’ dall’evidente e odorosa sbratta di vomito che ha provocato un delirante domino di deiezioni gastriche (un fuoriprogramma che avrebbe deliziato la poeta in semilibertá).

il piú ammirato protagonista della serata é stato lo schizzo potente della sua eiaculazione, che ha eclissato allo stesso modo il sublime e lo schifo.

io le prime donne le ho viste squirtare nei gonzo di Toni Ribas (attore e regista tarchiatello, lo potete vedere in azione qui), film che doppiavo con l’anima in pena – perché l’audizione che ho linkato non é esemplare del livello di degradazione che spesso raggiungevano codeste produzioni: la protagonista di questa scena capisce l’inglese ed é in grado di interloquire con l’uomo-camera (o meglio il cazzo-camera), é sicura di se’ e gli pone dei limiti… lo stesso non si puó dire della grande maggioranza delle aspiranti attrici porno che il tarchiatello ha testato in un decennio di carriera, in una instancabile, lunghissima esplorazione dell’Est Europeo (Un sacco bello, eh?).

Va da se’ che per me non fu immediato riconoscere nell’eiaculazione femminile una riappropriazione del piacere femminile negato…

Peró la trovavo comunque una questione appassionante e come sono abituata a fare con gli argomenti che mi interessano, immaginai un modo per visibilizzarla e possibilmente riderci su. Cosí nacque l’idea di Wet wet wet, video-scherzo che realizzai insieme alle Girlswholikeporno nell’ormai remoto 2005, durante il primo laboratorio di pornografia femminista al quale partecipai.

Wet wet wet

Da allora (é proprio il caso di dirlo) molti fluidi sono passati sotto a molti ponti…

 

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