el dia de la bestia

non ho idea di cosa trasmetta la televisione italiana questa notte. merda, probabilmente.

io invece stanotte ho la fortuna di beccarmi questo

el dia de la bestia 

delizioso capolavoro di trash spagnolo firmato Alex de la Iglesia (regista noto ai piu' per il cattivissimo La Comunidad).

Se non li avete visti, ve li consiglio caldamente entrambi.

il primo film di de la Iglesia si chiamava Accion Mutante ed e' un vero cult movie.

so di averlo visto troppo rincoglionita dall'eroina in una camera da letto dalle parti del Colosseo. del film infatti non mi ricordo un cazzo. 

mi ricordo il corpo nudo del biondo magro e liscio vicino al mio e che le lenzuola erano sporche e che stavo nuda anch'io ma che tutto sommato non me ne fregava niente. delle lenzuola sporche e del fatto che probabilmente in quella stanza non eravamo soli.

il biondo era bello come il diavolo ma aveva gli occhi buoni e mi diceva che ero un genio.

ci sono persone che sono state un sacco importanti nella mia vita, nel farmi diventare la donna che sono ora. nella maggior parte dei casi adesso sono lontane, con alcune la comunicazione si e' interrotta, con altre addirittura faccio fatica a parlare. a uno proprio non lo guardo manco piu' in faccia.

il biondo e' l'unico che  non se n'e' mai andato veramente dalla mia vita. giusto ieri, mentre attraversavo la strada davanti alla capoccia di Barcellona mi sembrava di averlo riconosciuto in un tipo che passeggiava con una moretta. sempre ci dicevamo questo, con le altre zie: che il biondo in realta' non era morto, ma che con un colpo da maestro aveva chiuso un capitolo buio e apparato i buffi. 

ovviamente non era lui. tutte le volte non e' mai lui.

 

 

e' andato piu' lontano. 

4 thoughts on “el dia de la bestia”

  1. Quello che ho letto dopo la mini rece su quest’ottima pellicola mi ha lasciato u npo’ interdetto…
    Spero siano sfoghi letterari….
    Saluti

  2. Ziet, questo post mi ha fatto venire i brividi, e la pelle d’oca. Sono qui perche’ stanotte (o meglio stamattina, data l’ora indecente che ho fatto al computer ieri), ti ho sognata. ho sognato di tutto. Dopo aver pasticciato in rete con trascrizioni di sogni vecchi e nuovi, e l’ambizione di voler capire, con consapevolezza e incoscienza, sono stata punita da un sogno durato 8 ore, interrotto dal telefono che trillava come un uccello starnazzante, e la voce di mio padre che diceva: “Eleonora!! Devi andare in galleria, c’e’ l’ora legale” Io, come sempre se svegliata all’improvviso, tentavo di dissimulare: “Papa’ so tutto, non sono le ore che tutti pensano, e oggi la galleria e’ chiusa.” La voce mi usciva come catrame, un vocione profondo e impastato. Richiudo gli occhi, pensando “Si, mi sto alzando…” Il telefono risuona, e’ Kaustika “Scusa, ci siamo appana svegliati!” “Non ti preoccupare”, rispondo, “sono a letto.” A sto punto mi alzo, confusa dal patchwork onirico in cui mi sento ancora infilata: una Barcellona incredibile e bellissima, con musica che arrivava da non si sa dove, musica di un altro tempo, suonata forse su una nave di pirati nel 1600. Io calamitata mi lascio guidare dall’istinto, incontro chi devo incontrare, rivedo i miei genitori adottivi dei tempi di Bologna, che per la prima non mi vogliono scopare (proprio stavolta, e poi, come hanno fatto a entrare nei miei sogni??), e una casa sul mare bellissima, un mare che si puo’ toccare con gli occhi. Alla fine zia, giungo alla casa in cui ora abiti tu, e’ diversa ma e’ lei, piu’ cupa. Il letto e’ spostato, so che forse tu sei li’ ma non ti vedo, mi dicono di entrare ma mi fermo sulla porta, inizio a fischiettare, un motivetto specifico e sottile, voglio svegliare, non te, ma l’altro. Vedo le sagome dei corpi, mi sento cosi’ leggera che potrei volare. Non sono sicura ci sia qualcuno, sinche’ vedo un ciuffo di capelli neri spuntare dalle lenzuola. Non sono i tuoi capelli. Poi vedo un piede, ai piedi del letto… Quello credo sia tuo. Continuo a fischiettare, come se parlassi… Qualcuno inizia a starnazzare, e’ il mio telefono, e’ mio padre, c’e’ l’ora legale… Mi alzo, gioco con la voce profonda di una mattina spostata, canto al vento che mi scappa la paura! Basta computer, provero’ a strimpellare un pianoforte scordato. Ti aspetto, ci sara’ da divertirsi *)

  3. bello sapere ke sei ancora in giro anke in lingua italiana…
    le lingue sono importanti!!!

    Scivola silenziosa e devasta fragorosa…

  4. OLTRANZA OLTRAGGIO

    Salti saltabecchi friggendo puro-pura
    nel vuoto spinto outrè
    ti fai più in là
    intangibile-tutto sommato-
    tutto sommato
    tutto
    sei più in là
    ti vedo nel fondo della mia serachiusascura
    ti identifico tra i non i sic i sigh
    ti disidentifico
    solo no solo sì solo
    piena di punte immite frigida
    ti fai più in là
    e sprofondi e strafai in te e sempre più in te
    fotti il campo
    decedi verso
    nel tuo sprofondi
    brilli feroce inconsutile nonnulla
    l’esplodente l’eclatante e non si sente
    nulla non si sente
    no sei saltata più in là
    ricca saltabeccante là

    L’oltraggio

    Andrea Zanzotto

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