non ho mai avuto il senso della prospettiva.
e' triste ammetterlo, ma nel corso della mia ormai lunga vita, non sono mai stata in grado di guardare al di la' del mio naso (che e' abbastanza piccolo, per giunta).
il tutto e subito e' stata sempre la mia legge, e molto spesso ha significato niente e mai.
se l'impazienza fosse un peccato capitale, mi sarei gia' meritata mille inferni…
dalla vasca di umilta' dalla quale scrivo, nell'ottobre dei miei 31 anni, tutto mi sembra chiaro e limpido, come un'alba di domenica post rave.
riconosco finalmente tutti gli errori, che se li metto in fila arrivo fino a saturno e ritorno.
mi tornano in mente tutte le volte che avrei dovuto prendere fiato prima di cominciare a correre, bermi un bicchiere d'acqua prima di parlare, guardarmi intorno prima di infilarmi in incantevoli vicoli ciechi…
con la scusa della passione e di un'ideologia aristo-punk mi sono buttata via troppe volte, ho sputato sopra a un sacco di occasioni, ho sprecato tempo, ho insultato il mio talento.
dalla consapevolezza alla reazione il passo non e' breve, ma ci provo.
ho dalla mia parte la ferma convinzione che non e' mai troppo tardi per crescere.
che amorevole questo post