traduzione fresca fresca – dal Feis (come dice mia sorella) di Ana Elena Pena
Che ti possano amare rabbiosamente, fino al midollo,
che si faccia luce fino nell’ultima cellula.
Che tu possa trovare chi ti adori in pigiama, coi capelli sporchi e appiccicati, le unghie rosicchiate e la smorfia cupa di quei giorni in cui vuoi solo morire o uccidere o tutte e due le cose.
Che possano addomesticare con polso saldo i mostri che dormono sotto il tuo letto, celebrino tutte e cadauna le tue sconfitte e ascoltino ipnotizzati il tuo lato oscuro.
Che tu possa meritare e che ti meritino senza nessun dubbio
e una cazzo di volta per tutte.
Che possano non sbagliare la mira
e tu cada fulminato davanti all’evidenza
che questa volta, SI.
(versione originale di Ana Elena Pena, artista poeta artigiana che io ammiro e a cui voglio anche bene – qui tutti i post del blog che le ho già dedicato, qui il suo sito dove potete assumerla in diversi formati – fa di tutto!)
Infinitamente grazie.
dov’era?
Scusa ma non avevi fatto una bellissima foto di te stessa nuda su un divano? Era meravigliosa e adesso non c’è più