la turné di Devenir Perra si chiude, per il 2014, a Milano.
e siccome niente è per caso da Milano arriva questo testo, trovato su FB, che mi ha emozionato e che voglio condividere con voi.
Odio il razzismo, lo odio davvero.
Lo odio quando vedo le immagini delle centinaia di morti in mare, lo odio quando penso ad Abba e alle merde che hanno giudicato la sua vita meno di un pacchetto di biscotti, lo odio quando ci arrivano le immagini dei coloni che guardano come al cinema le bombe distruggere le vite di Gaza.
Odio il razzismo quando spinge la polizia ad uccidere un nero ogni 28 ore in Usa e quando una giuria non incrimina nemmeno l’agente che fredda Mike Brown inginocchiato a terra. Odio il razzismo quando la polizia sgombera una famiglia e lascia una bimba rom di pochi anni tra gli scatoloni sotto l’acqua mentre ammanetta e trascina a forza giù dalle scale il fratello di 16 e non l’avrebbe certo fatto con un bianco di corso Como.
Odio il razzismo ogni volta che su uno qualsiasi di quei disgustosi giornali leggo “rumeno ruba”, “egiziano stupra”, “albanese spaccia” e non conta nemmeno il verbo nè se è vero. Odio il razzismo e provo sempre rabbia, ma quando si abbatte su chi amo mi fa impazzire.
C’è razzismo perfino nel dire che se un’italiana alza la testa è un black block dei centri sociali ma se a non farsi calpestare è una nera allora è solo un’africana arrogante spalleggiata dai centri sociali.
Lo sbirro che in via Tracia dice al signore a fianco a me “parla italiano almeno, che siamo in Italia” ha ricevuto quel che meritava: un’intera piazza che scandiva cori in arabo, e poi sputi quando se ne andava veloce.
Probabilmente hanno paura, una paura fottuta quando ci vedono in cordone da così tante parti del mondo ma tutti insieme a cacciare la polizia dai quartieri, a mangiare in Piazza tajin, polenta e zighinì così buoni, parlare in così tante lingue diverse e riuscire ad organizzarci lo stesso per costruire territori resistenti e solidali…per essere fratelli.
Per tutti i fratelli e le sorelle, la rabbia monta a ondate, goccia dopo goccia, MILANO METICCIA!
—————————————————————————————–
la mia richiesta speciale, alla cittá che in questo periodo mi vuole piú bene (ricambiata), è che alla fine dello spettacolo, quando si alzano le luci, io possa vedere qualche colore in piú.
nel resto d’Italia il pallore era un po’ troppo uniforme…
(grazie a Elena per il testo e a Macho per la foto)