Il festival Ovni c’é ogni anno e mezzo.
É una di quelle cose meravigliose di Barcelona (gli occhi stupefatti di Marzia, appena arrivata, che dice *In Italia queste cose le istituzioni non le fanno, al massimo le fanno i centri sociali*) e si regge grazie a persone meravigliose. Gode di un finanziamento pubblico – che come tutti i fondi destinati alla cultura si fa ogni anno piú esiguo (certo, almeno non serve a pagare le botte di vita di qualche politicante, ma d’altronde non siamo in Italia e qua i corrotti vanno sotto processo anche per essersi fatti regalare semplicemente dei vestiti).
Ma basta con la retorica che la Spagna é meglio, primo perché non é vero (é l’Italia che É PEGGIO, quasi in assoluto), secondo perché poi venite tuttx qua (mica che non vi voglio, eh 🙂 ma in Italia chi ci rimane?)
Insomma, Ovni regala perle. Visioni fuori dall’ordinario, inclassificabili, preziose, spesso indimenticabili. Per la videomaker frustrata che sono tutto ció é pane e rose insieme.
Il film piú bello e potente e commovente (nei miei parametri di giudizio, se un video me fa piagne ha giá ++++innumerabili punti – é l’equivalente di un amante che mi fa ridere, ha giá vinto) non posso farvelo vedere perché non é online, ma lo porteró in Italia, lo prometto. Perché é troppo bello e il suo autore cosí bravo che appena finisco di scrivere sto post gli mando un pompino via mail.
Invece posso consigliarvi caldamente Bitch Academy, bellissimo documentario di una regista russa sulla re-genderizzazione della societá postcomunista.
Perché del comunismo se ne puó dir male quanto volete – io sono la prima, sicuro – ma in una societá comunista la donna aveva una sua dignitá, un valore intrinseco di motore della societá non solo come produttrice di figlianza, e se non proprio delle conquiste acquisite almeno delle pretese di uguaglianza.
É tutto ció che le donne della scuola che ritratta Alina Rudnutskaya cercano di dimenticare, imparando ad ammiccare, a sedurre coi mezzucci del mercato della carne, a chiedere soldi, a strisciare.
Una roba da stare male.
Infatti appena finito di vedere sto video m’é venuta una voglia matta di prendere a mazzate un Bancomat.
Perché il problema non sono i modelli sbagliati, la televisione e Fabrizio Corona, la caduta del Comunismo o i passi falsi del Femminismo.
É il capitalismo, baby.
E visto che qua invecchiando la mia anima si blackblockizza, ho accettato la sfida di Maria a vedere il video piú triste del mondo, che vediamo se riesco a incrostarlo su noblogs
Et la guerre est à peine commencée… w/ english subtitles
Cargado por partiimaginaire. – Videos de noticias recién publicadas.
(no, non ci riesco ma vabbé, ci potete andare lo stesso e volermi bene uguale)
Io non l’avevo visto questo video di Tiqqun. O forse l’avevo visto ma da dopo Genova la mia memoria ha dei buchi selettivi ed é possibile che un video cosí – che per la Slavina dell’epoca sarebbe stato un calcio nello stomaco – sia stato cancellato automaticamente dal sistema.
Adesso mi sembra preziosamente noioso, un po’ mi eccita e un po’ mi stringe il cuore. Ha questo punto di disastro versus inazione che é straniante e ti fa salire una rabbietta sana – e tutte quelle belle parole sul Partito, che mi fanno piuttosto venire in mente un toppa che avevo su un cappelletto che ho perso WE’RE NOT A PARTY, WE’RE HAVING ONE – ma soprattutto quella voce parlando francese, e des enfants perduts… mmmmmmm…
che a una certa mi sento come il Gomez della famiglia Addams, che si arazza mortalmente quando Morticia gli dice Une crepe, garçon, s’il vous plait!
Io non parlo francese ma mi sarebbe sempre piaciuto impararlo – ci ho anche provato a un certo punto.
La voglia si é riaizzata ultimamente, visto che sono rimasta vittima di un colpo di fulmine letterario. Mi succede abbastanza spesso di scoprire un autore o un’autrice e andarci sotto. Diventare dipendente da uno stile, una fragranza, una maniera di raccontare – e volerne leggere quanto piú posso.
A sto giro mi sono innamorata di Amelie Nothomb, personaggio curioso che m’ha ispirato subitanea antipatia (figlia dell’alta borghesia belga, un’adolescenza tormentata tra il Giappone, la Cina e New York a seguito del padre diplomatico – poreeeeella! – lavora 4 ore al giorno e pubblica un libro all’anno – che anche se non lo vende non gliene frega un cazzo, perché é ricca – ma invece li mortacci de lei fascisti é pure brava e vende e se lo merita…)
Ok, apparentemente in questa rabbiosa parentesi (che trasuda un’invidia scoppiettante) ho detto tutto.
Manca quello che mi piace di lei e della sua scrittura (ho letto 6 libri suoi in tutto, la rota m’é un po’ passata e un’idea me la sono fatta).
Amelie é una furba, nonostante vada in giro con dei cappelli da cazzona. Gioca un sacco con le citazioni altrui (é filologa, d’altronde), mette in mezzo il patrimonio interculturale che gli viene dalla sua infanzia/adolescenza fuori dall’ordinario e gioca su dei temi ricorrenti – che quelli o ti toccano nel profondo o sennó capisco che puó anche non piacere. La sua scrittura é pulita, diretta, chirurgica, impietosa.
É crudele, a volte sembra mancare del tutto di empatia (pure con se stessa) e ha un atteggiamente da bambina prodigio invecchiata, che sa che il meglio della vita l’ha giá avuto in una meravigliosa infanzia, etá dell’oro giá finita. E poi racconta l’amore tra donne, soprattutto quello infelice, irrealizzato, sublimato, ideale, mortale.
Di Nothomb mi sono spazzolata:
Igiene dell’assassino – bello come solo le opere prime, un gioco delle parti coinvolgente tra due personaggi interessanti. consiglio.
Sabotaggio d’amore – bellissimo! l’amore bambino e la crudeltá dell’infanzia e il paese dei ventilatori – se ci penso mi riviene la pelle d’oca. consiglio.
Stupore e tremori – questa furbata di bestseller da nemmeno 100 pagine non m’ha convinto. troppo sadomaso forse. x.
Metafisica dei tubi – bellissimo! un trippone giapponese nella testa di una bambina da 0 a 3 anni. sublime. consiglio.
Cosmetica del nemico – un po’ banalotto ma forse solo per me. nella testa di un femminicida. x.
Dizionario dei nomi propri – se vi é piaciuto Black Swan forse vi puó piacere. non male ma non bellissimo col punto esclamativo. x.
Per ora sono uscita dal tunnel, ma ho un sacco voglia di imparare il francese per leggermi il resto dei libri in originale. Intanto m’alleno con Tiqqun e risplovero Prévert, che quando ero ggiovane mi piaceva cosí tanto…
Immense et rouge
Immense et rouge
Au-dessus du Grand Palais
Le soleil d’hiver apparaît
Et disparaît
Comme lui mon coeur va disparaître
Et tout mon sang va s’en aller
S’en aller à ta recherche
Mon amour
Ma beauté
Et te trouver
Là où tu es.
(l’hiver c’est finí, nel frattempo. buona primavera!)
Amelie Nothomb es maravilllosa!
Metafísica de los tubos es mi libro favorito ever never