le mie donne. senza sfumature.

Non é mia abitudine criticare un libro senza averlo letto, ma giá dai primi articoli che alcuni mesi fa mi passavano le amiche beninformate, su 50 sfumature di grigio m’ero fatta un’opinione che era in realtá un pregiudizio invincibile.


A leggere la sinossi mi si erano rizzati i peli sulle braccia (e forse anche quelli sulle gambe): “Ragazza giovane e inesperta si innamora di miliardario bello e crudele e si unisce a lui in una relazione di sottomissione sessuale e psicologica ma in fondo molto romantica”.

Saró strana io ma solo a immaginarla, una storia simile, mi vien voglia di prendere a sassate la vetrina della prima libreria dove lo vedo esposto (e non avrei che l’imbarazzo della scelta: grazie ad un apparato promozionale militare ste 50 sfumature si trovano al supermercato, in edicola e all’autogrill – forse ce l’ha anche qualche macelleria…)

Perché tanto odio?
(perché il best seller erotico dell’estate 2012 non l’ho scritto io? …troppo facile)

Per la banalitá, innanzitutto. Perché il fascino della ricchezza materiale, delle limousine e dei diamanti per sempre ha smesso di affascinarmi ben prima di leggere Marx e mi fa venire la diarrea l’idea che nel mondo in cui viviamo l’arrivo del principe azzurro per le donne sia ancora l’orizzonte dominante.

Per il travisamento della dinamica BDSM, che contiene disvelamento e critica al Potere e in questo caso per niente.

Per l’aperta scorrettezza politica di una proposta simile – supportata (manco a dirlo) da un’operazione di marketing cosí ben orchestrata che non puó non far venire il ragionevole sospetto che quest’altra Pretty woman viene per diseducare un sacco di donne (e uomini) non solo al sentimento, ma anche al sesso, ridefinendo al ribasso i confini di ció che é perverso ma socialmente accettabile.

A questo punto, che il libro sia anche scritto di merda diventa un dettaglio.

Le donne che conosco e delle quali mi interessa sapere e raccontare le storie e le opinioni non si sottomettono ai miliardari. Né dentro né fuori dalla camera da letto.

  • Sono come Maria, che viveva da emigrata in Spagna ma che l’anno scorso é tornata in Grecia, perché con quello che stava succedendo non ce la faceva piú a stare lontana dalla sua terra. Un anno dopo non ha piú i capelli biondo platino ed é tornata a passare le vacanze col suo amore – che continua (romanticamente fuori dagli schemi) nella precarietá della distanza.
  • Sono come Diana, che aveva un impiego da informatica in un’azienda che le aveva chiesto un rapporto confidenziale (nessuna di noi sapeva in realtá cosa facesse) e dove guadagnava abbastanza soldi da fregarsene del mondo. Dopo tre anni da salariata garantita ha mollato tutto e ora vive in una ecolonia in costruzione, fabbrica saponi ecologici e ha ripreso a sviluppare software libero.
  • Sono come Abira, che m’ha detto che a volte Berlino le sembra un lunapark per bambini scemi ma che non ce la fa a tornare in Israele, perché da ebrea contro l’occupazione si sente troppo impotente.
  • Sono come la mia Valentina, che pesa 50 chili ma che se vede un uomo che strattona una donna per strada ferma il motorino e ha il coraggio di mettersi in mezzo.
  • Sono come Chavela, nata lesbica nel Messico machista, che diceva che aveva dovuto lottare per essere se stessa e per essere rispettata e che é morta la settimana scorsa lasciandoci un sacco di belle canzoni e una lezione di dignitá e coraggio.

 

Perché é tempo di scegliere da che parte stare e di farlo tutti i giorni. Non c’é bisogno di grandi azioni, basta coltivare l’esercizio della critica e non accettare passivamente le informazioni e gli stili di vita e di consumo del pensiero unico capitalista.

 

E finisco la mia sfilata immaginaria (un po’ retorica, lo ammetto) ricordando un’altra dissidente russa, Anna Politkovskaja che non hanno potuto arrestare e che é morta assassinata.

A lei, alle mie donne, a tutti e tutte voi dedico questa kumbia queer piena di desiderio
DANIELA by kumbia queers

 

…perché RESISTERE significa anche non perdere l’allegria.

6 thoughts on “le mie donne. senza sfumature.”

  1. Intenso questo post che mi lascia confuso perché so da che parte stare ma mi confondo di fronte alle mie contraddizioni, ai miei dubbi ed essenzialmente alla mancanza di coraggio che mi sorprende spesso come un calcio dritto sugli zebedei… Perciò stimo, sinceramente, te e tutte le tue alter-ego e tutt@ coloro che lottano in ogni parte dell’ orbe terraqueo per la loro autodeterminazione.

  2. Un post bellissimo, sono d’accordo anche sulle virgole. E grazie di avermi fatto conoscere Chavela.

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