Category Archives: la posta del culo

Uomini che ce la fanno e lesbiche che no (la posta del culo is back!)

Cara Slavina

ho un problema che mi ha fatto letteralmente venire le emorroidi e visto che questa è la Posta del culo e che te la meni da esperta di femminismi e relazioni non convenzionali ho deciso di rivolgermi a te.

Per prima cosa voglio garantirti che ti diró tutta la veritá e solo la veritá. E devi credermi, perchè non ho nessun interesse a mentirti.

Fatta questa necessaria premessa, ecco i fatti.

Faccio amicizia con una ragazza molto simpatica e anche decisamente bella. Come quasi tutte le donne con cui mi viene facile ultimamente avere rapporti di amicizia, è lesbica.

La frequento per un po’ di tempo. Parliamo bene, stiamo bene insieme, ci divertiamo.

A un certo punto, succede.

Scopiamo.

Senza penetrazione, ma tu m’insegni che una scopata non passa necessariamente per la penetrazione, giusto? Qualche cosetta l’abbiamo fatta, anche notevole considerato che si è sempre definita (e mi è sempre sembrata) lesbica.

L’episodio non ha conseguenze e nemmeno apre alla nostra relazione altri sviluppi. Continuiamo ad essere amici, a vederci quando possiamo (non viviamo nella stessa cittá), ad essere in confidenza.

Ora, l’ultima volta che passo per la sua cittá mi invita a cena e rimango a dormire da lei.

Lei si addormenta subito come un sasso, io rimango sveglio a guardarla, quando a un certo punto (forse stava sognando, almeno io cosí l’ho interpretato) mi comincia a limonare duro. Io non mi tiro indietro. Mi viene pure un po’ duro ma mi faccio i cazzi miei.

Dopo avermi baciato si gira e ci rimettiamo a dormire e penso bona lí.

Il brutto viene la mattina dopo.

A colazione è incazzata, ha la faccia scura. Le chiedo cos’ha e mi aggredisce. Dice “Non è stato bello da parte tua ficcarmi la lingua in bocca mentre dormivo”. Rimango come uno scemo. Provo a spiegarle che è stata LEI a ficcarmi la lingua in bocca ma mi guarda come se fossi uno dei massacratori del Circeo, per cui smetto anche di cercare di difendermi e m’azzitto.

Quando ci salutiamo lei è ancora risentita, io sono offeso. Tutto è di una freddezza bruttissima. Ma non eravamo amici?

Sono passate settimane e invece di farmi una ragione di quello che è successo sono sempre piú incazzato. Vorrei rivederla solo per mandarla affanculo, per dirle che come si permette di appiccicarmi l’etichetta di violentatore addosso, io che non sono nemmeno capace di provarci con le tipe (in genere ci provano sempre loro).

Non riesco a farmi passare l’incazzatura. Tu che ne pensi?

Bukowski ’71

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Sesso, bugie e spazzolini da denti

questa settimana la Posta del culo si occupa del poliamore, ma anche no…

quello che puó uno spazzolino 01 (omaggio a Annie Sprinkle)

Ciao Slavina,

vengo a te, un po’ perché ho sempre sognato di scrivere alla posta del cuore (figurati alla posta del culo), un po’ perché un consiglio lo vorrei davvero e a volte è più facile chiederli a chi non si conosce che agli amici di una vita (molto, molto più facile).

Il tema è il poliamore, circa.

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Devenir babbiona – qualche consiglio pratico per milf in erba

(se volete potete scrivermi a slavina@insiberia.net – ma poi non ditemi che non volete essere pubblicate perchè consulenze private non ne faccio, abbiate cura di occultare i dati sensibili che vi riguardano se non volete essere riconosciute)

Cara Slavina, mi sento un po’ ridicola, alla mia etá, a scrivere a qualcuno che conosco appena per chiedere un consiglio… peró qualcosa nel profondo mi dice che puoi capirmi e che mi prenderai sul serio.
Mi rimane comunque difficile affrontare l’argomento, quindi per introdurlo utilizzeró un supporto multimediale

Ti giuro che era solo ieri. Cioé, io davvero me lo ricordo come se fosse ieri, non è mica un modo di dire… e invece è passato un sacco di tempo, piú di 10 calendari. Era il 2002 quando usciva questo video e io, pur non essendo giá “di primo pelo” fui sinceramente colpita dalla scelta del cantante (uno dei sex symbol dell’epoca).
Quasi posso risentire nella testa la frase che risuonó sonora “Anvedi che babbiona che ti sei rimorchiato Robbie…” All’epoca i quarant’anni mi sembravano piú lontani della Nuova Zelanda.
Invece è finita che in Nuova Zelanda non sono mai stata e i quaranta sono arrivati. E anche se sono (secondo la definizione corrente) ben portati, io me li sento tutti.
Sono madre di una bambina che sta per finire le elementari, ho un ex marito con cui sono in rapporti cordiali, faccio un lavoro malpagato e precario e mi tengo su con lo yoga.
E ho una disperata voglia di vivere e di amare ancora.
Questo è il punto dolente: da qualche settimana ho conosciuto un ragazzo. Frequenta la mia stessa palestra e tra una battuta e l’altra si è creata una certa confidenza, che ci ha portati al piú felicemente ovvio dei finali: una serie di scopate che mi hanno rimessa al mondo e fatto credere allo slogan “la vita comincia a quarant’anni”. E che voglio di piú dalla vita? Sono essenzialmente due le questioni che mi fanno stare male.
Purtroppo la felicitá di questa che voglio chiamare relazione si ferma al privato. Di uscire con il mio amico e presentarlo ai miei amici di tutta la vita… mi vergogno. Come ti ho detto lui è molto piú giovane di me e ho paura di venire etichettata come la tipica babbiona in cerca di carne fresca (scusa la brutalitá, potevo anche usare un bel giro di parole ma la sostanza è questa – perchè se lo dicono di Demi Moore figurati se non lo dicono di me…).
La seconda questione è meno sociale e piú personale. Ho paura.
Paura di diventare dipendente e soffrire perchè non posso piú farne a meno, paura che arrivi una ventenne con le tette come missili e il trikonasana piú aperto del mio e se lo porti via, paura che per noi non esista un futuro, paura che mi stia solo prendendo in giro… e ovviamente ho paura che le mie paure mandino all’aria quello che ho adesso, questa connessione cosí bella, preziosa e fragile.
Che cosa dovrei fare secondo te?
Pantera ’71

Cara Pantera, goditela.
Adesso te lo spiego meglio ma tu intanto memorizza questa parola e fissatela bene in testa come se fosse una posizione dello yoga. GO-DI-TE-LA. Senti come suona bene? Io fossi in te, lo farei diventare una specie di mantra. Vivendo una condizione esistenziale per molti versi simile alla tua, è quello io che faccio (o cerco di fare).
Infatti nonostante i capelli strani, l’abbigliamento informale e l’ostentato brio, giá da alcuni anni mi è toccato in sorte l’appellativo (non richiesto) di signora, e un po’ babbiona mi ci sento… visto anche che mi capita abbastanza spesso di provare delle simpatie travolgenti – a volte ricambiate – per persone molto piú giovani di me.
È relativamente poco tempo che sperimento la sensazione di essere “la vecchia” della coppia, ma qualche idea su come gestire il disequilibrio me la sono fatta (io poi da giovane di babbioni me ne sono passati un bel po’, ho anche questo di vantaggio).
Comincio dalla questione personale, perché credo sia piú importante lavorare sulle tue paure piuttosto che sull’idiozia dei tuoi amici. Come donne, ci insegnano ad aver paura di tutto – tranne che delle cose delle quali dovremmo realmente avere paura (il sessismo, l’inquinamento, l’ingiustizia e un lungo eccetera).
Le relazioni nascono, a volte esplodono e ci travolgono e poi si trasformano. È nel ciclo naturale delle cose molto piú che l’idea perversa dell’amore eterno e sempre uguale a se stesso. L’amore io lo vedo piú come un ponte che ti puó portare piú o meno lontano, piuttosto che una casa dove inchiodarsi finchè morte non ci separi.
Quelle che ti sto per elencare per me sono delle vere e proprie regole, che ovviamente sono fatte a mia misura e potrebbero non andar bene per te – ognuna dovrebbe darsi le sue, secondo il senso piú profondo della parola autonomia – peró possono essere degli spunti. La prima regola, per quanto mi riguarda, è che l’amore deve valere l’allegria, non la pena (questa te la illustro anch’io avvalendomi di un supporto grafico).

l’allegria, non la pena

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Aiuto! Non sono monogamo… cosa ci faccio in questo Centro Sociale?

inauguriamo con questa lettera LA POSTA DEL CULO, spazio di consulenze su temi legati a sesso, amore e altre calamitá.
se anche voi avete bisogno di un consiglio, una predica o un calcioinculo virtuale potete scrivermi a slavina@insiberia.net

mais amor

Cara Slavina
spero che non ti offenda il fatto che ti chiamo cara, lungi da me il voler invadere il tuo spazio ma per le cose che scrivi e ció che rappresenti mi sei molto cara, quindi te lo dico.
(che non si sa mai, con voi femministe…)
Ti scrivo perché mi sembri l’unica persona che possa comprendermi in questo momento della mia vita. Sono senza punti di riferimento e dopo aver creduto per molti anni nella partecipazione, nella condivisione, nella forza della collettivitá… oggi mi sento solo come un cane.
Ti spiego in breve i fatti:
faccio parte di un collettivo. Ci vogliamo tutti bene, siamo amici, viviamo anche alcuni momenti belli di relativa promiscuitá (non tra maschi peró: nel nostro gruppo non c’è nemmeno un frocio – cioè volevo dire un omosessuale). Ci facciamo un sacco di discorsi sul superamento delle barriere e ci capita di leggere e commentare in maniera accanita i testi sacri della teoria queer (questo per dirti che non siamo un gruppo di “antichi”, anzi… la teoria la sappiamo bene)
Peró da qui a mettere in discussione alcuni capisaldi di quello che voi fomentone chiamate il regime dell’eteronormalitá, ce ne passa. L’ho sperimentato di recente sulla mia pelle.
È successo un flirt tra me e una compagna, lei fidanzata, con un nostro compagno. Lei non voleva poi dire niente a lui, mentre io si, ma per rispetto di lei ho evitato. La storia è ovviamente emersa e ora lui (e altri) mi odiano. Dicono che ho tradito la fiducia dei compagni…
Ma di quale fiducia parlano? Il problema per me é a monte: relazioni tra compagni impostate come matrimoni e individui proprietarizzati dai partner. E ammesso che ció non sia una gigantesca incoerenza, il punto è che non ero io che avevo un patto con qualcuno, non ero io ad aver promesso (in maniera piú o meno esplicita) la mia *fedeltá*… e allora perchè sono io lo stronzo e il traditore?
Io vorrei tanto un mondo senza coppie chiuse.
Secondo te chiedo troppo?
Dov’è che sbaglio?

PS non è che per caso hai il numero di telefono di Valentina Nappi?

Un saluto a pugno chiuso
Deluso ’89

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